Balthazar Pierret: il giramondo mancino con la costante voglia di progredire

Su Pierret è arrivata anche la comparazione fra i suoi valori e il suo modo di giocare e quelli di calciatori a lui simili che hanno calcato i campi della Serie A negli ultimi 6 anni. A crearla è stato Matthias, un data analyst appassionato di calcio italiano, danese e brasiliano, il quale ha rielaborato alcune statistiche di Wyscout per creare un database rappresentativo degli stili di gioco, le ha normalizzate, le ha rapportate in una matrice di similarità e le ha inserite in un algoritmo di riduzione della dimensionalità (tipo principal components analysis) per individuare delle variabili latenti come combinazioni delle variabili iniziali, analizzando le correlazioni tra esse. 

Ebbene, da questo studio è emerso che quello che possiamo aspettarci da Pierret è in linea con le performance – fra gli altri – di Locatelli nella Juventus del 2022, di Cigarini nel Cagliari del 2019 e di Cristante nella Roma del 2021. E’ curioso constatare come, nella lista stilata per la comparazione, sia presente anche un certo Morten Hjulmand (un nome che ritorna di nuovo a galla, se avete letto bene la scheda finora…).

Un altro paragone illustre per Pierret arriva da un rappresentante dei suoi ormai ex tifosi, il quale è convinto come 

Balthazar ricorda Manuel Ugarte, centrocampista uruguaiano del PSG. È un ottimo numero 6 così come può giocare come un 8, ma non ha propriamente il profilo di un difensore centrale, anche se può tranquillamente sostituire un marcatore in caso di espulsione o infortunio di un altro giocatore. 

E’ senza dubbio un eccellente mediano di mischia. Dà tutto quello che ha in campo, a volte un po' troppo, il che può costargli qualche cartellino. Commette molti errori, ma è molto intelligente nel commetterli, in un certo senso. È anche molto bravo ad avanzare dopo aver riconquistato la palla. Le sue capacità di passaggio sono innegabili. E’ stato di gran lunga il miglior giocatore del QRM lo scorso anno