Balthazar Pierret: il giramondo mancino con la costante voglia di progredire

Il racconto del percorso che il nuovo centrocampista giallorosso ha fatto per arrivare oggi nel Salento e in Serie A
Com'è fisicamente Pierret
Fisicamente, Pierret sarebbe anche in grado di poter essere schierato come centrale difensivo (vista la sua predisposizione verso quel fondamentale) – così come già accaduto in passato, ma naturalmente le sue performance si riducono in misura importante. Deve lavorare sull’uno contro uno quando fronteggia avversari più veloci.
I tentativi di pressing sono però il marchio di fabbrica di Pierret: sa diventare il classico mastino aggressivo in mediana, anche se nel tentativo di alzare la linea di pressione a volte viene superato lasciando i suoi sguarniti in posizioni nevralgiche del rettangolo verde.
Se succede, si lancia in transizioni offensive volte al recupero del pallone in maniera energica ma senza ricorrere al fallo grave o scriteriato. Ciò lo porta ad esaurire la sua resistenza specialmente nei minuti finali, in quanto i suoi movimenti sono altamente dispendiosi.
E’ però nei duelli aerei che Balthazar dimostra di avere un buon salto e una validissima elevazione, i quali lo portano ad esprimersi ad altissimi livelli sul fronte della contesa della sfera mentre è in aria.
Per Melvin Dupper, data analyst olandese, Pierret è
un centrocampista orientato alla fase difensiva che è abbastanza simile a Mats Wieffer (forte mediano del Feyenoord, ndr) nello stile di gioco e nei dati. Ha un ottimo passaggio con entrambi i piedi, è forte nei contrasti e nelle intercettazioni ed è piuttosto versatile