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Giuseppe Palaia, storico ex medico sociale del Lecce, è intervenuto nella puntata di Pianeta Lecce di ieri, 9 ottobre, disponibile su Twitch, toccando vari argomenti. Queste le sue parole. 

Sul momento del Lecce

Nella mia lunga carriera nel Lecce da appena 39 anni, di questi momenti ce ne sono stati tanti. Però ho visto che esiste una caratteristica che contraddistingue il tifoso del Lecce ed i leccesi in generale: sono sempre estremamente pessimisti e si esaltano per niente, quindi bisogna avere una via di mezzo dal punto di vista dell'approccio.

Palaia

Io ricordo un anno che chiudemmo il girone di andata ultimi con Delio Rossi, poi ci accorgemmo che la squadra era in sovraccarico. Scaricammo il lavoro e ci salvammo con quattro giornate di anticipo, battendo in sequenza Udinese a Lecce, Juventus a Torino, Inter a Lecce. 

Quindi io chiaramente in questa situazione non sarei troppo pessimista o quantomeno capirei qual è il vero ruolo delle Lecce, che è sempre quello di salvarsi, di combattere dalla metà classifica in giù.

Le cause dei vari infortuni. Si gioca troppo?

Partirei dall'inizio. Durante il precampionato ai miei tempi era quasi categorico dividere la preparazione in settimane. La prima settimana il lavoro era aerobico, la seconda settimana il lattacido, poi velocità e rapidità, pallone e partite. 

Adesso dopo tre o quattro giorni dal ritiro si fanno già i tornei, quindi la squadra non è pronta dal punto di vista dell'agonismo, che tu comunque trovi in gara. Ma l'agonismo lo devi allenare e lo devi allenare durante la settimana.

Quel famoso carico di alta intensità, bisogna allenarlo durante gli allenamenti settimanali. Altrimenti in gara, dove l'agonismo è spontaneo perché c'è l'intensità e l'alta intensità è spontanea perché c'è l'agonismo, allora poi l'atleta non è pronto ad affrontare più partite di seguito.

Perché l'eccessivo carico di lavoro incide sulla mancata coordinazione di determinati gesti tecnici che ti possono portare poi ad una alterazione biomeccanica, a livello di caviglia, a livello di ginocchio. E in parte si possono spiegare in questo modo i traumi che si sono verificati. 

Considerando che il calcio è uno sport di contatto e, come il tennis, come il basket che sono sport cosiddetti di situazione. La situazione dal punto di vista biomeccanico può cambiare da un momento all'altro, quindi ci sono molti interrogativi e molte variabili.

L'intervista continua alla pagina successiva.

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