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E la sua risposta?  

«Fu affermativa e scelse di valutarmi in rifinitura. Dopodiché, nella riunione tattica pre-gara, mi disse: “Basky, tu domani giochi centrale”. Così è stato e ho colto l'opportunità di farela mia. È nato così il Baschirotto che sono oggi».  

Negli ultimi due anni e mezzo sempre titolare in A e solo due partite saltate per squalifica. Si sente ormai un big di questo campionato nel suo ruolo?  

«Sono orgoglioso di questi numeri, perché sono importanti. Io cerco sempre di farmi trovare pronto, i giudizi li lascio agli altri. Preferisco far parlare il campo, domenica dopo domenica, come sempre».  

E poi la fascia da capitano del Lecce: la maglia giallorossa è diventata la seconda pelle?  

«Questa società mi ha dato una grandissima occasione, le sarò sempre grato. Più indossare la fascia è uno stimolo e un orgoglio, è una maggiore responsabilità nei confronti di una città che mi ha dato tanto e di una tifoseria che ci è sempre stata accanto. Rappresentare il Lecce, un club che sta provando a fare la storia, mi rende felice».   

Baschirotto
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