Giampaolo a Radio Serie A: "Io allenatore non capito? Non voglio alibi. Ecco perché alleno"
Durante la lunga intervista rilasciata a Radio Serie A dal tecnico dei giallorossi, si è parlato di numerosi temi
Sul confronto con i calciatori
Sono aperto al confronto, anzi è stimolante per me quando un calciatore mi chiede. Perché è interessato e vuol capire. Il mio compito è chiarire un problema. Sono aperto al dialogo, al colloquio, è la prima cosa che dico ai miei calciatori. La mia porta è sempre aperta.
Il soprannome “Maestro” è stato controproducente?
Dipende con quale spirito usi il termine. “Maestro” nel senso di rispetto perché ritieni che sia un maestro va bene, oppure maestro perché ti prendono in giro.
Perché mi chiamano così? Probabilmente per le mie caratteristiche, poi maestro è un qualcosa in più. Non mi sento un maestro io. Sono un organizzatore di squadre, quindi per organizzatore intendo che non si limita agli undici ma io poi allargo la sfera a tutti i calciatori che ho sempre allenato.
Il fatto di pensare ad un modo di giocare collettivo.. devi comunque trasferire dei messaggi e probabilmente la definizione deriva da questo modo di lavorare.