Ne abbiamo parlato, credo che mai come in quest'ultimo periodo si riesca a far parlare anche delle vicende che riguardino il Lecce a livello nazionale. Prima in passato subivamo torti ma non se ne parlava nemmeno.
Credo che di questa vicenda se ne sia parlato in tutta Italia e ci sia stata unanimità nel dire che era una situazione assolutamente non da calcio di rigore e da espulsione di Payero. Mi ha fatto piacere che tutte le emittenti lo abbiano detto, e poi ieri addirittura ad Open VAR è stato riconosciuto l'errore.
Sul riconoscimento dell'errore
Questo riconoscimento è un tema enorme, perché credo che sia la prima volta che si riconosca l'errore del VAR. Perché finora se ci riflettete è stato riconosciuto l'errore dell'arbitro ma mai del VAR. Perché il VAR è considerato lo strumento supremo di giustizia.
E mettere in discussione il VAR significa mettere in discussione tanti temi. Il fatto che si sia arrivati addirittura a dire che il VAR ha sbagliato, non rappresenta una consolazione perché quei punti e quella gara non ce li restituisce nessuno, però ha un valore. E dobbiamo dare il giusto valore a quel riconoscimento, che ci deve aiutare a voltare pagina.
In che modo? Capendo che non dobbiamo fare ragionamenti di sistema, di malafede o disegni particolari perché demotivano tutti, i presidenti, i dirigenti, i giocatori ed i tifosi, e ci fanno perdere la voglia di combattere.
Tutto questo ci deve dare, e lo dirò anche alla squadra, la voglia di voltare pagina e di riprendere a lottare, perché poi chiaramente questo tema lo abbiamo trattato secondo me bene.
Sono contento che se ne sia parlato a livello nazionale e che ci sia stato un riconoscimento ufficiale dell'errore, ma adesso è arrivato il momento di voltare pagina perché poi diventa un tema che non deve essere un alibi, un sentimento che ci porta a sentirci perseguitati perché toglie energie. Dà alibi a chi va in campo e dà alibi ai dirigenti.