Il Lecce sfiora lo scherzetto alla Lazio, ma è pari a Formello
Prima Bertolucci e poi Daka mandano il Lecce in vantaggio, ma nel finale la Lazio recupera
Dopo una prestigiosa vittoria contro il Milan, il Lecce primavera di Scurto prova a bissare il successo anche contro la Lazio riproponendo una formazione con due novità nel tipico 4-3-3, ovvero Minerva in mezzo al campo e Pejazic al posto di Addo, infortunatosi nell'ultima gara.
La cronaca del primo tempo
I primi dieci minuti filano lisci e senza particolari emozioni. Entrambi i portieri infatti non sono mai impegnati e le squadre si studiano. La Lazio prova a gestire il pallone e si gioca prevalentemente nella trequarti salentina, sebbene non si provi mai l’affondo.
La prima conclusione della partita è biancoceleste con D’Agostini che cerca di liberarsi al limite dell’area e rilasciando un tiro che non impensierisce Sakho.
Al 16’ minuto Minerva perde un pallone sanguinoso sulla propria trequarti, favorito dalla pressione di D’Agostini, portando ad una buona azione della Lazio che termina con il gol di Balde. Uno a zero per i padroni di casa al primo vero tiro in porta.
Al 19’ una buona azione manovrata del Lecce da sinistra verso destra porta al cross in mezzo di Ubani che trova in area di rigore il solito Bertolucci che insacca di testa, ottavo gol per lui in campionato e partita in parità.
La partita poi si addormenta di nuovo e le squadra faticano a trovare spazi, tanto da dover aspettare gli errori dei rispettivi avversari. Al 30’ infatti, Pejazic passa un pallone dalla sua fascia di competenza al limite dell’area alla ricerca di un difensore, ma il pallone viene intercettato da Balde che è praticamente solo contro il portiere. Il giocatore biancoceleste però spreca e tira alto.
Da un errore infatti nasce il gol del Lecce. Daka ruba il pallone e Muñoz nei pressi dell’area di rigore. Supera il primo. Supera il secondo. Tiro e palo-gol! Lecce in vantaggio al 36’.
Proprio all’inizio del recupero Sakho è fondamentale per salvare il risultato togliendo dalla rete un tiro ravvicinando di testa dimostrando ottimi riflessi. Dopo quattro minuti di recupero, l’arbitro manda tutti negli spogliatoi.