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Il purgatorio

Ma qualcosa stava cambiando. I tifosi cominciavano a tornare allo stadio. In squadra non c'erano più nomi altisonanti, ma giocatori di categoria. Caturano, Perucchini, Torromino, Lepore. La gestione della squadra sembrava diversa.

L'anno dopo però, gli incubi sembrarono tornare più forti che mai. Era la stagione 2017/18. La prima con Sticchi Damiani presidente dopo l'uscita di scena di Enrico Tundo. Qualche mese dopo entrò in società anche l'imprenditore italo-svizzero Renè De Picciotto, pronto ad investire sul territorio e sulla squadra.

Sulla panchina, Roberto Rizzo. Quattro punti raccolti nelle prime tre partite e la netta sconfitta contro il Catania per tre reti a zero portarono alle dimissioni dell'allenatore salentino. 

Qui, la storia del Lecce cambia. Dalla quinta partita in poi, sulla panchina ci sarà Fabio Liverani. Con lui in panchina è tutta un'altra storia ed il Lecce non perderà più fino alla giornata 27, contro la Juve Stabia. 

Fabio Liverani

Ma fu solo un piccolo intoppo. Il Lecce di Liverani si dimostra una schiacciasassi ed il Catania non riuscirà più a stargli dietro nonostante le indimenticabili ed iconiche parole di Lo Monaco, “Abbiamo i denti sul loro culetto”.

La matematica promozione la si raggiunge con una giornata di anticipo. Lecce-Paganese si svolgerà il 29 aprile 2018 davanti a più di 18 mila spettatori. Bastano 17 minuti ad Armellino per segnare un gol che sa di liberazione. 

Al fischio finale, la festa. Il grande calcio era tornato a Lecce. Il Lecce era tornato. A piccoli passi, i giallorossi erano finalmente riusciti a risalire dall'inferno della Serie C per arrivare al purgatorio. Ma quel purgatorio sembrava essere il paradiso.

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