Caduta e ascesa dell'Unione Sportiva Lecce: dalla doppia retrocessione a modello
Dalla doppia retrocessione agli anni nefasti della C, per poi tornare su e diventare un modello di società sostenibile
L'inferno
Le due sconfitte in finale playoff prima contro il Carpi, con annessa invasione di campo, e poi contro il Frosinone, sembravano il segnale che il Lecce, nel calcio che conta, non sarebbe riuscito a tornare tanto presto. Al terzo anno, non si raggiunsero nemmeno i playoff.
Il calcio a Lecce sembrava destinato a finire nell'anonimato. Gli anni della Serie A sembravano ormai un ricordo sbiadito. Lontano. E nemmeno la cadetteria sembrava essere tanto vicina.
Uno stadio fatiscente e lasciato a sé stesso. Una media spettatori oscillava tra i 5 ed i 7 mila tifosi (per intenderci, l'amichevole estiva tra Lecce e Nizza ne ha fatti 4.261).
Impelagati in una terza serie che anno dopo anno sembrava star diventando sempre di più la vera dimensione del club. A questo aggiungiamoci la voglia dei Tesoro di lasciare il club paventando l'ipotesi di una sparizione dal calcio.
Poi qualcosa cambiò. Una cordata di imprenditori del territorio decisero di investire tempo e risorse nell'Unione Sportiva Lecce.
Grazie a tutti per essere qui. Non potete comprendere quale sia la mia emozione oggi nell'iniziare questa giornata così particolare.
Non avrei pensato nemmeno un mese fa di trovarmi seduto qui a dialogare con voi a parlare di un nuovo progetto che faticosamente abbiamo cercato di mettere in piedi in poco tempo.
Queste, le prime parole di Saverio Sticchi Damiani alla presentazione della nuova società, ben 9 anni fa. Non lo sapevamo ancora, ma stavamo assistendo all'inizio della rivoluzione.
Una rivoluzione lenta. Sostenibile. Non una rapida ascesa come ci insegnano i grandi fondi senza cuore. Stavamo assistendo alla nascita di un modello forse unico in Italia.
L'annata 2015/16 finì con un terzo posto ed un ritorno ai playoff, ma l'anno successivo cominciò a muoversi qualcosa. Arrivò Mauro Meluso. In panchina c'era Padalino. In campionato delle prime nove partite, ne furono vinte sette e pareggiate due.
A spegnere le speranze dei giallorossi però, fu il tre a zero contro il Foggia allo Zaccheria in campionato, ed il palo di Ciancio ai rigori contro l'Alessandria ai quarti di finale playoff.