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LORENZO MUSETTI

Nato a Carrara nel 2002, Musetti ha trovato in questa stagione tennistica la sua definitiva consacrazione nel novero dei grandi. Eppure il suo anno non è iniziato nel migliore dei modi: esce sconfitto al secondo turno agli Australian Open e ad Indian Wells, perde agli ottavi di finale contro Alcaraz a Miami dopo aver vinto due incontri consecutivi (risultato che mancava da oltre sei mesi). 

La stagione sulla terra non porta frutti più maturi; il trasferimento sull’erba sancisce invece un felice cambiamento: arriva in finale al Queen’s, perdendo contro Tommy Paul in due set, e raggiunge una storica semifinale a Wimbledon, arrendendosi soltanto a un “never-ending” Novak Djokovic, tornato in campo in tempi record dopo l’operazione al menisco. In preparazione dei Giochi Olimpici di Parigi disputa il torneo di Umago su terra rossa, dove raggiunge di nuovo la finale, perdendo contro Cerundolo al terzo e decisivo set. Poche ore dopo è già in campo in Francia: sconfigge l’idolo di casa Monfils in due set, per poi battere in successione Navone, Fritz e Zverev, già campione a Tokyo 2020. L’accesso alla finale è impedito ancora una volta da Djokovic, il cui percorso però, a difesa del carrarese, pareva già tracciato per volontà divina: Djokovic vincerà infatti la finale contro Alcaraz, conquistando così l’oro, l’ultimo titolo che mancava alla sua stratosferica carriera. Nella finale per il terzo posto, Musetti riesce tuttavia a riscattarsi sconfiggendo Auger Aliassime e portando in patria una medaglia olimpica dopo cento anni di attesa (l’ultimo era stato Uberto de Morpurgo). La seconda stagione sul cemento estivo americano non prosegue sulla falsariga delle imprese precedenti: calo fisiologico del tutto naturale, che ovviamente non sminuisce un 2024 incredibile per il tennista italiano.

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