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3 gol in 6 partite ed ufficialmente il peggior attacco del campionato nelle prime 6 giornate, dopo le 3 reti siglate dal Cagliari nel posticipo di ieri contro il Parma. Ecco, questi sono i numeri dai quali partiremo oggi per raccontarvi del momento che sta vivendo il Lecce, soprattutto dal punto di vista offensivo.

Qualcosa non va lì davanti, eppure non si tratta di un problema di costruzione del gioco quanto di finalizzazione, di stoccata vincente per scaraventare il pallone alle spalle del portiere avversario, vincere partite e allontanarsi dalla zona rossa.

Un numero di tiri… preoccupante

Il Lecce in 6 partite di campionato ha tirato 98 volte. 28 di questi tiri sono finiti in porta, 49 sono terminati fuori mentre 21 sono stati respinti. Una mancanza di precisione determinante sebbene anche nelle occasioni in cui è stato preso lo specchio sono mancate convinzione e cattiveria per fare male, vedi le tante occasioni sprecate tra Parma e Torino, partite che il Lecce avrebbe potuto e dovuto vincere ed invece ha soltanto pareggiato.

Milan-Lecce tete morente tomori

Fase offensiva ok

Dal numero totale dei tiri si evince che questa squadra costruisce ed arriva con facilità alla conclusione. Adesso, però, bisogna migliorare mira e scelte perché non è ammissibile calciare tanto e segnare così poco. I gol servono per vincere le partite ed allora è importante che i giocatori offensivi di questa squadra prendano in mano la situazione, cercando di concludere a rete con maggiore precisione. 

Già a partire da Udine sarà necessario trovare la via del gol per provare a portare a casa un risultato positivo. Krstovic, Rebic ed i tanti esterni d’attacco dei quali dispone Gotti hanno le qualità per fare male alla squadra friulana, senza dimenticare le palle inattive, sempre pericolose se si hanno centimetri da far valere nell’area di rigore avversaria. 

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