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Cosa accomuna questa prestazione con quella di Cagliari? 

Sicuramente il non aver subito gol, dopo i sei incassati nelle prime due partite, ma anche la crescita del gruppo. Diciamo “gruppo” perchè contro il Torino il tecnico Luca Gotti è stato costretto a rischiare ed a mischiare un po' le carte, soprattutto in avanti ed il risultato è stato ugualmente più che positivo, segno della “crescita” della squadra.


Il tecnico in assenza di Banda e Dorgu ha deciso per inserire sin dal primo minuto Rebic ma non dietro a Kristovic bensì sulla fascia sinistra, mentre su quella destra si è rivisto Morente; novità assoluta anche l'impiego sin dall'inizio di Berisha dietro alla punta, con compiti sia offensivi ma soprattutto difensivi: il giovane albanese doveva “aiutare” Rebic e indietreggiare sulla linea di Ramadani (ottimo) per coprire le “uscite” di Pierret che era costretto a scivolare a sinistra per aiutare Gallo altrimenti sempre in inferiorità numerica sulla sua fascia. 

Torino-Lecce tete morente lazaro

Abbiamo potuto ammirare il croato e la sua classe, le traiettorie disegnate, anche se in condizione fisica non ancora ottimale, le sue intuizioni non sempre capite, ma più giocherà e più i suoi compagni capiranno di avere in squadra un fuoriclasse. Insomma, missione compiuta egregiamente da tutti gli interpreti anche se il buon Pierret, vittima di un giallo, è stato sostituito alla fine del primo tempo da un altrettanto bravo Coulibaly.

Il Lecce sembrava un'orchestra che suonava con un solo spartito ed il Torino non ci ha capito molto, anche perchè le sue verticalizzazioni su Zapata erano sempre preda di Gaspar, ben coadiuvato da Baschirotto, che in anticipo oppure di testa le ha prese tutte costringendo Vanoli a sostituire il suo capitano…

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