Marina D'Arpe, la presidentessa: "Vorrei un Lecce che uscisse vincente anche nella sconfitta"
La moglie del presidente Saverio Sticchi Damiani ci ha rilasciato una intervista esclusiva sui temi più caldi che riguardano il Lecce, La Serie A e la Nazionale
Cosa ha procurato la decisione di escludere D'Aversa?
Una decisione complessa, nel senso che penso sia stata determinata dalla somma di più fattori. Non si può negare che la squadra negli ultimi tempi avesse subito un’ involuzione, che i giocatori avessero perso la freschezza mentale.
Un periodo di difficoltà con al suo culmine, purtroppo, il blackout dell’allenatore. In quella situazione così particolare, la società, per l’esonero, ha scelto di porre l’accento esclusivamente sul gesto antisportivo, tralasciando eventuali motivazioni tecniche.
Ma questo, ormai, rappresenta il passato, per tutti. Per il futuro, auguro con il cuore tanta fortuna a mister D’Aversa. E a noi, ovviamente.
Il presidente come ha vissuto quei momenti concitati del cambio di guida tecnica?
Li ha vissuti alla sua maniera, mantenendo la lucidità e lavorando. Ha trascorso tutta la notte dopo Lecce-Verona a studiare i profili degli allenatori che avremmo potuto ingaggiare. Numeri, statistiche, media punti. Voleva arrivare con un’idea personale all’incontro del giorno successivo con Pantaleo. E si era “preparato” talmente bene che avevano pensato entrambi alla stessa persona.
Che tipo è mister Gotti?
E’ una persona di grande qualità professionale e umana. Lo stimo molto. Appena arrivato in società, ha inquadrato con immediatezza la situazione e ha saputo trovare le chiavi di lettura e le soluzioni giuste. Sia tattiche che psicologiche.
Oltre ad essere un allenatore che ha dimostrato sul campo la sua competenza tecnica, abbinata a duttilità ed anche ad una buona dose di “audacia”, è un uomo dotato di intelletto e sensibilità. Ed è questa seconda caratteristica che, a mio parere, fa la differenza in lui.
Perché un’intelligenza, se non ha la capacità di percepire gli stati d’animo altrui, o quella di cogliere le sfumature del comportamento umano, anche quelle più impercettibili, rimane sterile, vuota. E’ fondamentale “saper sentire”.