Mentre Gotti sperimenta, il Bologna vince
Il Lecce dopo aver vinto contro il Verona si presenta a Bologna con qualche certezza in più, probabilmente tra queste c'è quella di dover difendere necessariamente al limite della propria area di rigore
Il Lecce è tornato, soprattutto nel secondo tempo, vicino alla versione “catenaccio anni 70”; in quel periodo di sovente si poteva assistere ad una partita giocata in questi termini: una squadra asserragliata nella propria area di rigore che con il coltello tra i denti, tra calcioni e maglie strappate difendeva la sua porta e l'altra la attaccava da tutte le parti. Anche lì, nelle idee, bisognava ripartire in contropiede per “alleggerire” la pressione, ma anche a quei tempi, quanto più stavi lontano dalla porta avversaria, tanto più difficile era impensierirne il portiere. Come oggi.
Oddio, con questo sistema di gioco l'Italia diventò anche Campione del Mondo nell'82 in Spagna, ma quella di giocare così era una scelta precisa di Bearzot, anche perchè a quei tempi in Italia non si conoscevano modi diversi per interpretare una partita se non marcature ferree a uomo e contropiede.
Ora siamo nel 2024 ed il calcio si è evoluto, il regolamento privilegia e tutela “le giocate”, per esempio il portiere non può più prendere la palla con le mani (perdendo tempo e facendo respirare i suoi) dopo un passaggio fatto da un suo compagno; i calciatori sono cresciuti fisicamente, tatticamente e per alcuni versi anche tecnicamente. Quasi tutti gli allenatori italiani hanno completato l'upgrade.
Quasi tutti.