D'Aversa e la banda degli ex: dalla Toscana una carovana di ricordi
Oggi al Via Del Mare arriveranno tanti ex giallorossi, a partire dal tecnico avversario
Ci sono momenti che rimangono nella mente di ognuno di noi anche se poi non si trasformano mai in favole da lieto fine. La corsa di Roberto D’Aversa sotto la Nord al gol decisivo di Dorgu contro la Fiorentina e le sue esultanze per le rimonte contro Lazio e Milan le abbiamo vissute tutti e lui, prima di noi, sulla sua pelle. E questo, al di là di quello che si può dire poi, non si può dimenticare.
Roberto D’Aversa non lo ha fatto ed, anzi, ieri in conferenza stampa lo ha ricordato, con il sorriso sulle labbra ed una malinconia positiva ad accompagnare il vortice dei ricordi:
Dopo quello che è successo siamo rimasti a vivere a Lecce vuoi perché i ragazzi andavano a scuola, vuoi perché comunque ho amici da tantissimo tempo indipendentemente dal fatto che io abbia allenato il Lecce l'anno scorso e quindi la mia famiglia si era inserita molto bene ma anche i miei figli, soprattutto i miei figli, il grande andava a giocare nella scuola calcio di Miccoli e se l'è preso come se fosse suo figlio.
Sotto quel punto di vista veramente ci sono tante persone che mi fanno piacere rivedere perché ci sono legato e ma anche all'interno del club perché comunque con Corvino mi conosco da tantissimi anni, è chiaro che non posso dimenticare le emozioni che ho vissuto e soprattutto dentro quello stadio di ribaltamenti dei risultati, è una cosa che ho detto anche ai miei ragazzi perché ribaltare la partita contro la Lazio o contro il Milan, in casa, è un'altra partita importante vuol dire che in quello stadio bisogna star concentrati per 95 minuti perché può succedere di tutto.
Detto questo è chiaro che poi in questo momento io sono allenatore dell'Empoli, quindi andiamo a affrontare una partita in cui non gioca D'Aversa contro il Lecce ma gioca l'Empoli ed è giusto che noi si vada giù a giocare la nostra partita, ragionando sul fatto che è una partita molto importante per la classifica, uno scontro diretto e tutto quello che si può menzionare.
È finita male ma il rispetto non si compra al mercato e non termina a causa di un solo errore. Ecco allora che D’Aversa sarà accolto da una vagonata di applausi perché Lecce resta comunque casa sua, il luogo nel quale ha provato a regalare gioie ed in alcune occasioni ci è pure riuscito