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Un personaggio amato da tutti, l'unico che è riuscito a mettere d'accordo sia i romanisti che i laziali e a farsi apprezzare indiscriminatamente da tutte le squadre allenate. 

Il mondo del calcio piange Sven Goran Eriksson, da tempo affetto dal cancro al pancreas e consapevole che gli sarebbe rimasto poco tempo da vivere.

“Dopo una lunga malattia, Sven Goran Eriksson è morto stamattina a casa, circondato dai familiari. I più stretti partecipanti al lutto sono la figlia Lina, il figlio Johan con la moglie Amana e la nipote Sky, il padre Sven, la fidanzata Yanisette con il figlio Alcides, il fratello Lars-Erik con la moglie Jumnong. La famiglia chiede che venga rispettata la sua volontà di elaborare il lutto in privato e di non essere contattata”

Con questo messaggio diramato oggi veniva resa nota la sua scomparsa prematura a soli 76 anni.

Le ultime parole di Eriksson nel documentario “Sven”

Nel documentario da lui dedicato su Prime dal titolo “Sven” sono state estrapolate alcune frasi divulgate dal Daily Mail con cui l'ex allenatore svedese aveva toccato il cuore di tutti:

“Non essere dispiaciuto, sorridi. Ho avuto una bella vita. Penso che tutti abbiamo paura del giorno in cui moriremo ma la vita riguarda anche la morte. Spero che alla fine la gente dirà ‘Si era un brav’uomo' anche se non tutti lo diranno. Spero che mi ricorderanno come un uomo positivo. Grazie di tutto: allenatori, giocatori, pubblico. E' stato fantastico. Prendetevi cura di voi stessi, prendetevi cura della vostra vita e vivetela. Fino alla fine. Ho avuto una bella vita".

Parole che sapevano tanto di commiato con Sven che era consapevole da tempo di avere i giorni contati.

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