Saverio Sticchi Damiani e gli esami di maturità: il ricordo del presidente del Lecce
In un'intervista rilasciata ai colleghi del Nuovo Quotidiano di Puglia, il presidente del Lecce, Saverio Sticchi Damiani, racconta quei giorni facendo riaffiorare ricordi con entusiasmo e lancia un messaggio ai ragazzi che si accingono ad affrontare l'imminente impegno.
Ho un bellissimo ricordo del periodo immediatamente precedente gli esami di maturità. Quindici giorni intensi che hanno inciso sulla mia crescita.
È con grande piacere che ricordo il professor Antonio Mangione, uno dei più grandi letterati salentini, con il quale avrei dovuto svolgere una sorta di full immersion mirata agli esami. In realtà non fu proprio così.
Si trattò sì di full immersion, ma di sapienza assoluta, in cui si spaziava su qualunque argomento. Per me si trattò di un'esperienza altamente formativa, che mi coinvolse pienamente, ma che ebbe anche i suoi effetti immediati.
Durante quelle che non erano lezioni come normalmente si intende, il professor Mangione affrontò il tema linguistico manzoniano avendo come incipit il "Sentir Messa" (scritto incompleto pubblicato postumo, ndr) ovvero "Udir Messa". Ebbene fui sorpreso quando una delle tracce proposte invitava a scrivere proprio di questo argo-mento.
Fui l'unico a sceglierlo e ricordo che il docente mi disse: "Sai Saverio, abbiamo dovuto prendere i libri per verificare la veridicità di quanto hai scritto". Proprio grazie a quell'approccio, affrontai la prova senza nessuna ansia e continua l'avvocato salentino se posso dare un consiglio ai ragazzi, è questo: avere il coraggio di uscire fuori dagli schemi tradizionalmente seguiti.
Marzo1984, Antonello Venditti evocava la "Notte prima degli esami" con un brano divenuto iconico
Sticchi Damiani in merito alla famosa canzone di Antonello Venditti "Notte prima degli esami" racconta:
Sinceramente non ho particolari ricordi legati a quel brano. È invece bellissimo il ricordo che ho della classe: si era molto uniti e quell'esperienza venne vissuta con positività, peccato ci siamo persi un po' di vista per i più svariati motivi.
