Gravina-Abodi, guerra infinita: niente autonomia per la Serie A
Il presidente federale ha ottenuto il ritiro dell'emendamento che avrebbe garantito maggior autonomia alla Serie A rispetto alla FIGC
Continua il braccio di ferro tra Gravina e Abodi
Queste le parole di Abodi che critica ancora una volta la gestione del presidente federale Gravina:
"Una Nazionale che alza bandiera bianca, mettendo in campo una resa incondizionata, è il manifesto di un problema che non si può continuare a nascondere.
Il calcio italiano ha le sue luci, ma è condizionato dalle tante contraddizioni. Ma per provare a superarle, ciò da cui bisogna partire è, per cominciare, l’autoanalisi, l’autocritica e l’assunzione di responsabilità.
Se c’è qualcuno che sbaglia e fallisce, ci deve essere qualcuno che sa assumersi la responsabilità dell’errore."
Poi la critica diretta sul ritiro dell'emendamento:
“E' complicato che la Federazione possa pensare al futuro del calcio italiano condizionata dagli interessi di parte, quelli delle singole componenti, senza ragionare sugli interessi del sistema, con una visione organica che coinvolga tutti, tenendo conto della capacità di apporto.
Sono convinto che la Serie A debba esser messa nella condizione di essere più competitiva, anche mutuando il modello della Premier League inglese, contando più di quanto conti ora nei processi decisionali della Federcalcio."
Non si placano dunque gli animi dopo il fallimento di EURO 2024. Come possiamo vedere, il problema non è solo dentro al campo, ma soprattutto fuori dal campo, non essendoci sinergia tra le parti e senza una visione comune.