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Federico Giampaolo, viceallenatore del Casarano e fratello di Marco, attuale tecnico del Lecce, è stato ospite di “Distinti sud est”, in onda su Radio Orizzonti Activity. Durante la diretta ha parlato anche del fratello e di come sia maniacale e totalmente focalizzato sul suo lavoro. Ecco cos'ha detto.

Sulla partita pareggiata col Martina

È stata una bella partita, aperta a qualsiasi risultato perché il Martina è una squadra che gioca a viso aperto, è venuta a giocarsela, è una squadra giovane che corre. Forse, da quando siamo arrivati qui, è la prima squadra che personalmente ho visto meritare la posizione in classifica. 

Noi abbiamo fatto una grandissima prestazione sotto il profilo dell'agonismo, della voglia di vincere e purtroppo c'è rammarico perché abbiamo avuto delle occasioni per chiudere la partita. Poi siamo andati in vantaggio, sull'1-0 e nel momento migliore della partita, in cui non stavamo rischiando niente, c'è stata quell'occasione che il Martina ha sfruttato benissimo e ha pareggiato la partita. Il gol di Saraniti sembra che sia stato regolare, però nel calcio succede. Loro poi alla fine hanno avuto anche una grossa occasione per vincerla. 

È stata una grande partita, non sembrava una partita di serie D secondo il mio punto di vista. La squadra ha fatto un'ottima prestazione. Onore anche al Martina perché è una squadra che gioca, che corre, che gioca anche in modo molto spensierato e alla fine penso che il pareggio sia giusto. Rimane, secondo me, la prestazione da parte del Casarano che ha cercato in tutti i modi di vincere la partita, poi c'è anche l'avversario che effettivamente bisogna anche mettere sul piatto della bilancia.

Il bilancio di queste cinque partite

Penso che il bilancio sia molto positivo. Se vogliamo cercare il pelo nell'uovo, il rammarico è la partita con il Gravina. Abbiamo avuto solo due giorni di tempo per prepararla e conoscere a fondo i giocatori. Forse lì ci mancano 2 punti, ma effettivamente, ripeto, abbiamo pagato la mancanza di tempo e di conoscenza anche degli stessi calciatori. 

Poi hai fatto queste tre vittorie tra cui due in modo eclatante. Questo percorso sta andando avanti perché la squadra ha dato anche una risposta forte da parte di tutti i giocatori. Dobbiamo ringraziare tutta la rosa dei calciatori perché si sono messi a disposizione. Abbiamo un grande gruppo di professionisti. Penso che il bilancio di queste cinque partite sia più che soddisfacente.

La svolta tattica col Casarano 

Sì, ogni allenatore ha le sue metodologie giuste o sbagliate. Il calcio è talmente così vario e strano che non c’è una scienza esatta. Quando siamo entrati abbiamo potuto capire questa squadra che ha tanta qualità. È una squadra con molti giocatori che hanno vinto anche dei campionati. Per questo, giocando a tre dietro, mettendoci con un 3-4-2-1 o un 3-4-1-2, abbiamo cercato un po' di valorizzare al meglio le caratteristiche di tutta la rosa, di tutti i giocatori e con poco tempo, secondo me, siamo riusciti ad inquadrare bene la situazione anche perché poi i risultati stanno arrivando. 

C’è stata grande disponibilità dei giocatori. Io sono stato in parecchie squadre e il Casarano in serie D è una società molto organizzata. Ha un presidente che ha un equilibrio e una solidità forte per cui questo comporta anche in un certo senso creare quell'entusiasmo, quell'alchimia giusta tra tifosi, società, giocatori e staff.

Il girone H di Serie D è il più difficile?

Sì, io ho fatto il girone F che effettivamente è un girone non facile, con squadre importanti che vogliono vincere. La differenza secondo me la fa il pubblico perché nel girone H c'è molto più pubblico. I campi sono molto più infuocati rispetto al girone F. C'è anche una differenza anche di carattere economico perché nel girone H i contratti dei calciatori sono molto più esosi rispetto al girone F. 

È vero che nel girone H ci sono giocatori che sono bravi perché giustamente guadagnano di più e in un certo senso si possono costruire squadre importanti. La differenza, però, secondo me è minima perché per esempio quest'anno la Sambenedettese sta prima a dieci punti da L'Aquila. Ho allenato anche L'Aquila in eccellenza e sono società solide. La differenza è sui campi, il pubblico segue molto di più il calcio nel sud che nel girone del centro Italia.

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