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L'esperienza in Primavera 

Penso che per fare questo mestiere bisogna iniziare dalla base. Secondo me chi fa la gavetta di un settore giovanile ha una formazione, un approccio verso i ragazzi, verso tutto l'entourage di un settore giovanile, poi quando allena i grandi secondo me parte avvantaggiato. Chi invece parte direttamente allenando i grandi senza fare una piccola gavetta secondo me potrebbe trovare delle difficoltà. 

Non è elevato il distacco tra settore giovanile e prima squadra. È normale che devi essere bravo a capire che non alleni più i ragazzi, alleni giocatori professionisti per cui dovrebbe essere, tra virgolette, anche più facile, però devi cambiare sicuramente alcuni codici di ragionamento su tante cose. 

Secondo me conta avere delle conoscenze perché nel settore giovanile puoi sperimentare, capire le cose che non vanno, perché ti danno tempo, non c'è l'assillo della vittoria, e questa è una cosa importante. Facendo il settore giovanile tu riesci a capire dove puoi migliorare e giustamente poi quando alleni le prime squadre hai questa esperienza che ti puoi portare con i grandi e cercare di fare tesoro di quello che hai fatto con mente lucida. La differenza è che nei settori giovanili programmi i giocatori per cercare di farli diventare giocatori, quando poi alleni i grandi è normale che subentra il risultato e di conseguenza è tutta un'altra cosa. 

Tra i talenti più cristallini, ho avuto Manzari che adesso è in prima squadra a Bari, Lella, Colangiuli secondo me è un buon giocatore, gioca a Sorrento. Allenare i ragazzi è un percorso che devi fare step by step perché non sono pronti, alcuni non sono pronti ancora a livello mentale però bisogna riconoscere il talento se riconosce il talento, anche se sono un po' indietro, alla fine poi escono.

In quale giocatore del Casarano si riconosce?

In generale adesso il calcio è un po' cambiato rispetto a quando c'ero io, adesso è molto tattico, di conseguenza la fantasia perde un po'. Quando giocavo io, c'era più fantasia, c'era più libertà di gioco, di espressione di gioco, adesso è diventato molto tattico, uomo contro uomo. Il calcio cambia, cambia di anno in anno, si evolve. 

Adesso si è tornato a giocare a uomo, 5-6 anni fa invece si giocava a zona. Nel Casarano mi ritrovo molto in Loiodice perché Loiodice è un giocatore brevilineo, un giocatore che salta l'uomo, un giocatore tecnico, molto bravo sul breve, forse io sulla corsa lunga ero un pochino più potente per fisicità, però Loiodice è quello che si avvicina più alle mie caratteristiche.

marco giampaolo

Bizzarro allenare a cinquanta chilometri dal fratello Marco

“Sì, hai detto bene, è bizzarra perché, dico la verità, io non mi aspettavo minimamente sia che mio fratello andasse a Lecce sia io che venissi a Casarano. La distanza è veramente minima, di conseguenza non l'avrei mai pensata che potesse succedere.

Si vedono spesso?

Ci sentiamo, una volta sono andato a vedere l'allenamento, ma vorrei andare di più. Bisogna trovare un po' gli orari giusti, però ci sentiamo ovviamente e ci diamo coraggio entrambi.

Marco Giampaolo è focalizzato al 100% sul suo lavoro?

Sì, mio fratello è un grande lavoratore, forse un po' anche esagerato perché nel calcio poi bisogna anche un po' spezzare, staccare per riprendere poi le tante energie che vengono giustamente sprecate in un campo di allenamento, in partite difficilissime. 

La serie A è difficilissima e c'è tanto stress, tanta tensione. Lui ci si tuffa pienamente a 360 gradi perché conoscendolo è un grande professionista. Quando prende in mano un incarico diventa maniacale e di conseguenza spero che lui possa, insieme al Lecce, raggiungere la salvezza che sarebbe un'impresa importante.

La rivalità tra Casarano e Lecce

Eh infatti, questo sinceramente non me l'aspettavo. Peccato perché sinceramente il Salento è una bellissima terra, la sto conoscendo adesso anche se ci sono da un mese. Io dico sempre che l'unione fa la forza perché bisogna valorizzare dove sei. Il Salento è veramente da valorizzare e anche a livello calcistico sarebbe bello che ci fosse un'unione di intenti.

Su cosa l'ha colpito del Salento 

Il clima è fantastico perché ancora non sento effettivamente l'inverno anche se ha piovuto ultimamente. Mi piace il mare, ho visitato anche altre città e paesi come Maglie, Gallipoli, Nardò. Non le conoscevo, è veramente bello, sembra di stare in una parte dell'Italia dove davvero si assapora tranquillità. È una sensazione strana che mi piace molto.

Riprendono gli allenamenti: si rivede un titolare

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