Vergori a PL Night: "Per il Lecce vedo un finale positivo. Primavera? Vi dico un nome"

Il consulente sportivo è stato ospite dell'odierna puntata targata PianetaLecce in diretta su Twitch
L'agente e consulente sportivo Manuel Vergori, con un passato nell'area scouting giallorossa, è stato ospite dell'odierna puntata di PL Night Show, in diretta su Twitch. Durante la puntata si è parlato del momento del Lecce, della lotta salvezza e non solo. Ecco le sue parole.
Il Lecce si salva
Io sono su questa linea perché penso che il lavoro fatto in questi tre anni debba avere un finale positivo. Sono quei valori che porti dentro il campo, non tanto per una questione di tecnica, del giocatore in campo, di Krstovic che segna o Falcone che para, ma sono valori che ti porti dentro da tanto tempo, nel percorso.
Penso che la società, insieme all'area tecnica e dirigenziale, abbiano fatto in questi tre campionati di Serie A un qualcosa di positivo, e non vedo un finale diverso dal lieto fine. Vedo la salvezza del Lecce anche io.
Come si supera il periodo negativo?
Penso che in questo rush finale un colpo fuori vada fatto. Anche un punto preso a Torino con la Juve. Penso sia fondamentale, per poi abbinarlo a dei punti in casa col Como, che sarà una partita difficile, ma che sulla carta devi pensare a vincere.
Vincerle tutte sarebbe un sogno, però delle volte si gioca sul fattore risultati delle altre. Due anni fa la Salernitana si è salvata perché il Cagliari a Venezia non andò a vincere con un Venezia retrocesso. Anche il fattore fortuna ogni tanto te lo devi andare a cercare. Penso sia importante la dinamica dei risultati totali nelle prossime gare.
Su Juventus-Lecce
La parola chiave per il Lecce deve essere coraggio. Come pronostico seguendo e sperando che i ragazzi abbiano coraggio, prevedo un buon pari, 1 a 1, con gol di Pierotti, la butto lì.

Sulla contestazione
Io ho ascoltato la conferenza post gara di Giampaolo, ed è stata anche fatta una domanda sul tema. Lui ha risposto nella maniera perfetta, perché penso che il tifoso debba tifare, il giornalista debba scrivere, il giocatore debba giocare e la società debba dirigere.
Se tutte queste componenti fanno il loro, alla fine della corsa si può ottenere un risultato positivo. Nel caso di risultato negativo, il tifoso ha diritto di fischiare e contestare, ma alla fine della corsa. Non si può creare un clima di tensione, di negatività, di pressione dentro la partita.
La pressione della gara il giocatore la vive prima della partita, poi dentro la partita ne vive un'altra che è fatta di situazioni, di momenti, di sliding doors. Non c'è un film o un copione. L'ambiente in quei momenti è fondamentale per avere una spinta in più in favore della squadra.
Se vai in svantaggio col Venezia quando hai ancora 40 minuti da giocare, in 40 minuti abbiamo visto rimonte clamorose, finali di Champions in due minuti ribaltate…c'è un mondo, non si può pensare di contestare, perché significa aumentare il disagio, la pressione, evidenziare un momento negativo, come l'autorete che è un episodio sfortunato.
Come dice Giampaolo bisogna spingere la squadra, tifare la squadra. Ricordo una retrocessione a Verona con Serse Cosmi con la Curva che ha applaudito. Penso questo, sono sulla stessa linea del mister.