Helgason a PGR: "Tanto da imparare da questa sconfitta. Futuro di Dorgu? Mi ha detto qualcosa"
Intervenuto in diretta su TeleRama, il calciatore islandese ha parlato della partita persa contro il Cagliari e non solo
Il calciatore islandese Thórir Helgason è stato ospite dell'odierna puntata di Piazza Giallorossa, in onda su TeleRama. Il classe 2000, ritornato da poco in lista, ha parlato del match perso contro il Cagliari e non solo.
Sulla sconfitta
E' stata una partita molto difficile, nonostante nel primo tempo siamo stati in partita e siamo andati in vantaggio per uno a zero, nel secondo tempo avremmo voluto mantenere il clean sheet, ma nel momento in cui abbiamo subito l'uno a uno, in quello stadio, con i tifosi così vicini, dal boato del primo gol al secondo gol non abbiamo più tenuto bene il campo.
Poi dall'espulsione è andato tutto per il peggio. Subire quattro gol fa male, ma in queste situazioni dobbiamo essere più bravi a rimanere in partita.
Cosa ha detto Giampaolo dopo il match
Stamattina il mister non ci ha parlato, sicuramente sta assorbendo e riflettendo su quanto accaduto per poi andare ad analizzare mercoledì mattina, nello specifico, quello che è successo in partita.
Sui compiti assegnati dal mister
Il mio ruolo si è sviluppato soprattutto in fase di pressing, sia dentro al campo che sull'esterno. In particolare dentro al campo dovevo andare in pressing su Mina. In fase di possesso palla ero colui che doveva far salire la squadra.
Ci sono stati alcuni momenti in cui nel pressing ero da solo, la squadra non mi ha seguito, non abbiamo pressato tutti bene insieme e non siamo riusciti a svolgerlo in maniera adeguata. In ogni caso il mister ci chiede di dare il meglio di noi stessi.
Sull'applauso dei tifosi cagliaritani ai giallorossi
E' la bellezza del calcio vedere il rispetto dei tifosi avversari, che non sempre avviene.
Cosa si impara da una partita così?
C'è tanto da imparare soprattutto dal secondo tempo, in cui dovevamo essere più compatti e mantenere almeno il pareggio. Invece l'abbiamo persa e dobbiamo pensare alla prossima. Riflettere sul passato va bene, ma ora dobbiamo essere concentrati per la prossima partita.
Sul suo percorso nel Lecce
Quando sono tornato dal prestito, Gotti mi ha detto che sarei dovuto andare fuori lista perché i giocatori già presenti in lista lui li conosceva meglio dai mesi precedenti, da quando ha intrapreso il ruolo di allenatore al posto di D'Aversa. Io in quel periodo ero in Germania in prestito.
Al mio rientro mi ha detto in maniera rispettosa che sarei stato fuori lista. Ma questa per me è stata una motivazione, avevo voglia di riscatto. Ho capito che dovevo dare di più, ho tenuto la testa alta e mi sono impegnato per far cambiare idea a Giampaolo.