Fallimento Azzurri: perché la Primavera del Lecce è un bene e non un male
Tanto demonizzata, la Primavera del Lecce doveva essere un monito per i piani alti del calcio italiano
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Ci sono squadre Primavera che hanno in rosa il 100% di calciatori stranieri.
Gravina ci è cascato ancora e nella conferenza stampa post eliminazione da EURO 2024 ha stilato la lista dei problemi, puntando il dito (non tanto implicitamente) anche contro il Lecce Primavera.
È noto, un anno fa i giallorossi hanno prima vinto il campionato e poi la fase finale, schierando nella gara decisiva con la Fiorentina, vinta 1-0, 11 stranieri tra i titolari. È stato probabilmente il successo giovanile più demonizzato degli ultimi anni. Il Lecce, oltre a ricevere attacchi attraverso pseudo-analisi giornalistiche/social condite da retorica spicciola, è stato anche affrontato nelle sedi competenti.
Il campionato Primavera 1 è stato riformato ed ora prevede un numero minimo di calciatori italiani da inserire in distinta. Un ostacolo tra l’altro facilmente aggirabile, che caratterizza una competizione ora divenuta U20 (anziché U19), sebbene a vent’anni non si possa essere considerati proprio giovanissimi. Non è però il momento di analizzare approfonditamente la riforma, ci saranno tempo e modo.