Roberto Rosetti a 360°: "Vi spiego tutto su Var e tempo effettivo"
Il capo degli arbitri europei ha lasciato un intervista a "La Stampa" in cui ha parlato dei tempi più importanti legati al mondo degli arbitri
Cosa pensa del tempo effettivo?
«Su questo aspetto credo che siamo lontani da una possibile introduzione: il tempo effettivo non si sposa con i tempi del calcio».
Ai Mondiali in Qatar le sfide duravano anche dieci, quindici minuti, e più, oltre il 90’.
«Siamo soddisfatti della media nelle Competizioni Uefa, quasi 60 minuti in Champions, sono anni che lavoriamo sulla velocizzazione delle riprese di gioco. Arbitri proattivi, meno pause, più ritmo ed emozioni».
Il capitano, e solo il capitano, può chiedere spiegazioni all’arbitro: che voto dà alla novità introdotta con gli Europei dello scorso giugno?
«Alto, altissimo, progetto semplice ma cruciale per l’immagine del calcio che ha valore educativo fondamentale per le future generazioni di calciatori e arbitri. E siamo solo all’inizio. Non se ne può più del mobbing agli arbitri».
Se le chiedessi cosa è per lei la Var avendone conosciuto ogni angolatura fin dal primo giorno?
«Per me la Var è Argentina-Messico, ottavi di finale del Mondiale 2010. Tevez segna la rete dell’1-0 in fuorigioco, tutto il mondo può rivedere quello che io, arbitro della partita, non posso. Un errore. Tornai a casa, credo che la finale di quel Mondiale sarebbe toccata a me…».
Un errore, d’accordo. Cambiamo prospettiva: la sua gara perfetta?
«Europei del 2008, Germania-Spagna: si gioca la finale, nessuno ha parlato dell’arbitro…».
A premiarla fu Angela Merkel, Cancelliere della Germania. Le immagini tv si soffermarono sul vostro, non breve, colloquio: cosa le disse?
«Non ricordo… fu molto gentile».