Corvino risponde alle critiche: "Questa demonizzazione del Lecce è un insulto all’intelligenza"
Al Corriere dello Sport, Corvino risponde alle accuse indirette del presidente della Federazione Gravina
Cosa si aspettava Corvino
In conclusione, Corvino rivela ad Ivan Zazzaroni ciò che avrebbe voluto ascoltare nella conferenza stampa di Gravina e Spalletti:
Avrei voluto che l’allenatore e i responsabili federali si fossero esposti ammettendo di aver sbagliato.
Altro che inseguire colpevoli esterni, basta con la litania degli stranieri che portano via il posto agli italiani. I giovani italiani bravi ci sono e vincono europei e mondiali di categoria.
Noi siamo diventati campioni del mondo nel 2006 quando vigeva la stessa legge sugli stranieri e le politiche federali non erano affatto diverse.
Perché non dire “ho sbagliato, abbiamo sbagliato”? Ma chi vogliamo prendere in giro? Lascino in pace il Lecce e chi lavora bene.
Negli ultimi trent’anni siamo l’unica società del centrosud ad aver portato, con italiani e stranieri, tre titoli nazionali. Un modello realizzato con la condivisone del presidente.
Noi coltiviamo l’arte del fare, non l’arte del parlare.