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Eppure ci speravamo, perchè la partita disputata dal Lecce contro la Juventus, ordinata, magari anche un po' fortunosa nei primi quarantacinque minuti, ma sicuramente sfortunata nei secondi (autogol di Gaspar su un tiro telefonato di Cambiaso) ci suggeriva che il pareggio sarebbe potuto arrivare, grazie alle molteplici conclusioni verso la porta bianconera.
 

Motta prima di tornare nel Salento dovrà farsi benedire: lo scorso anno, quando allenava il Bologna, gol all'ultimo respiro su rigore procurato da Falcone nell'area dei felsinei, quest'anno Ante Rebic a pochi secondi dalla fine del recupero. 
 

Giampaolo, alla prima in casa, dopo i tre punti di Venezia ne conquista un altro in una di quelle partite che fino a qualche giornata fa venivano battezzate come sconfitte scontate, a favore della big di turno. Prima di questa gara non osavamo chiedere per forza un risultato positivo, ci saremmo accontentati di vedere una crescita del gruppo ed avremmo scritto queste parole anche se la giocata Dorgu-Krstovic-Rebic non avesse fatto venire giù il Via del Mare. 

Il Lecce è in crescita, i risultati positivi accrescono l'autostima e la fiducia nel lavoro che Giampaolo sta facendo qui da tre settimane. Il merito del nuovo tecnico è quello di aver rivalutato in due partite un organico definito da troppi, frettolosamente, non all'altezza. 

Il lavoro che si sta facendo sul campo si vede, i codici di gioco in alcune situazioni sono limpidi in altre di meno, però ora possiamo dire senza ombra di dubbio che quest'organico può giocarsela con tutti, non solo, ha ampi margini di miglioramento e ancora non l'abbiamo visto nella sua totalità. Anche un acquisto che a detta di tutti era sbagliato, come quello di Tete Morente, si è rivelato utile alla causa se messo nelle condizioni di fare bene.

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