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Il punto di vista

Si può fare? Crediamo di sì, e ci sono prove a favore.

Non ci permettiamo di suggerire la formazione a Gotti, sarebbe irrispettoso nei confronti di un ottimo allenatore, ma un’idea ce la siamo fatta, basata su ciò che abbiamo visto finora in campionato. Anche lui può farlo, con trasparenza e chiarezza.

Il 4-3-3 rispolverato contro il Milan non ci è dispiaciuto per lunghi tratti della partita, ma la fase offensiva è apparsa monca sulle fasce. Rebic, probabilmente, non ha ancora la condizione per sprintare, o forse il suo stile di gioco non gli consente di farlo. Morente, invece, non ha le caratteristiche per attaccare la profondità; la velocità non è il suo punto forte. Il risultato? Lo spagnolo viene lanciato (magari avessimo lanciato così Almqvist la scorsa stagione), ma viene recuperato dai terzini avversari, mentre Rebic, che preferisce ricevere palla sui piedi, viene circondato da tre uomini in una frazione di secondo. Finché la sua condizione non sarà al top, è inutile schierarlo largo sulla fascia.

Milan-Lecce

Cosa dire? Siamo convinti che, al netto delle prestazioni offerte dal Lecce, questa squadra sia la più forte degli ultimi due anni. Attenzione, essere più forti non significa automaticamente essere anche i migliori. Gli obiettivi si raggiungono solo se si diventa i migliori, e il Lecce ne è la dimostrazione. Nelle ultime due stagioni, sulla carta, non aveva certo la rosa più forte tra quelle che lottavano per evitare la retrocessione, ma il campo ha detto che è stata la più brava.

Contro l’Udinese ci aspettiamo delle soluzioni, e non parliamo solo di risultati (anche se quelli sarebbero ben accetti!), perché perdere troppo terreno può diventare pericoloso.

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