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La forza del Lecce

Venire a Lecce è stata una grande opportunità, con un presidente straordinario che mi piace accostare a Franco Jurlano, uno che ha fatto la storia del calcio leccese. Saverio Sticchi Damiani è un presidente al quale guarda con grande ammirazione l’Italia calcistica, specie ora che la serie A specialmente è in mano a gruppi stranieri (da ieri anche il Verona è passato nelle mani di una proprietà americana, ndr). 

Accanto a lui c’è una grande dirigenza e soprattutto c’è l’immenso Pantaleo Corvino con Stefano Trinchera al suo fianco. Nessuno nel Lecce vive alla giornata. Si lavora sulla programmazione che finisce per darti sempre ragione. 

Si spiega così che stanno diventando determinanti calciatori che erano rimasti dietro le quinte e grazie a Giampaolo stanno ribadendo che le scelte di Corvino e della società erano state scelte giuste, appropriate.

Corvino, Sticchi Damiani e Trinchera
Corvino, Sticchi Damiani e Trinchera

Il Lecce sul mercato in uscita

Non credo che nonostante le offerte stimolanti, il Lecce pensi di privarsi dei giocatori migliori, dei più importanti, anche se è normale che si guardi alle casse della società, che sarà anche impegnata nei lavori per lo stadio. Il Lecce sa bene l’importanza di vivere a lungo in serie A, ed ha abili capacità di gestione sotto i diversi aspetti.

La sua fortuna da calciatore

Ma la mia fortuna di calciatore è stato il mio Lecce, dal 1985 in poi. E dopo Lecce, due splendidi anni a Cagliari, per il “dopo Gigi Riva”. Cagliari me la porto nel cuore. È una città nella quale mi sono accorto di essere considerato ancora come un figlio. Fui l’acquisto più importante dell’era Cellino, mi pagarono cinque miliardi e mezzo.

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