Nel cuore del Via del Mare: la rinascita di un ragazzo grazie all’abbraccio del Lecce

Dalla vergogna di un'aggressione vigliacca al calore del Via del Mare: il Lecce accoglie un giovane tifoso vittima di bullismo e trasforma il dolore in un giorno indimenticabile
Di quei pochi secondi di orrore, si spera resti solo l’eco di un video che non avrebbe mai dovuto esistere. Un’aggressione brutale, vigliacca, filmata come fosse uno spettacolo da condividere. Protagonisti in negativo, una baby gang di sedicenni; in positivo, un ragazzo con disabilità che quel pestaggio non l’ha cercato, ma ha saputo affrontarlo con un coraggio che commuove. È successo a Galatina, e da lì è partita un’ondata di indignazione che ha scosso le coscienze di un’intera comunità.
Ma non tutto si è fermato a quel video. Perché l’odio non fa mai davvero il giro completo, se a un certo punto incontra l’umanità. E a tendergli la mano, questa volta, è stato il Lecce. Proprio la squadra giallorossa, simbolo di orgoglio e appartenenza per un intero territorio. In occasione della sfida di Serie A contro il Como, il club ha deciso di regalare al ragazzo un’esperienza che non dimenticherà e si spera possa colmare una piccola parte della tristezza di questi giorni.
Accompagnato dalle persone a lui più care, ha varcato i cancelli del Via del Mare come un piccolo eroe. Ad accoglierlo, il presidente Saverio Sticchi Damiani in persona, che gli ha donato la maglia del Lecce: quella giallorossa, quella che per ogni tifoso è più di un tessuto, è pelle, passione, identità. Poi il giro dello stadio. E ancora gli spogliatoi, il cuore caldo della squadra, dove ha incontrato tutti i giocatori. Nessuna distanza, nessuna barriera: solo sorrisi sinceri, strette di mano, pacche sulle spalle.
Per un giorno, quello che sembrava un simbolo di fragilità è diventato simbolo di riscatto. La ferita resta, ma è stata ricoperta da una carezza che sa di Sud, di dignità e di valori veri. Galatina si è stretta intorno a lui, e il Lecce pure: lo ha messo al centro, lo ha fatto sentire parte di qualcosa di bello, più forte di qualsiasi violenza.
Perché il calcio, quando smette di essere solo un gioco, può diventare un atto d’amore. E oggi, al Via del Mare, è andato in scena il gesto più potente della giornata: quello che non finirà nei tabellini, ma rimarrà impresso nei cuori.