Intervista doppia a Juarez e Conticchio: il Lecce e non solo con sorpresa in diretta telefonica
I due ex giallorossi che hanno fatto parte di un pezzo di storia del club, ospiti di "Distinti Sud Est" su Radio Orizzonty Activity
Sorpresa Conticchio
Dopo questa domanda durante l’intervista è poi comparso a sorpresa anche l’ex capitano del Lecce, Alessandro Conticchio. “Ju Ju fratello, amico mio” dice Conticchio per farsi conoscere.
Juarez:
Alessandro Conticchio! Questo è veramente un fratello! Che piacere mi fa parlarti! O tu vieni in Brasile a trovarmi o vengo io in Italia a trovarti. Devo sapere dove stai.
Un giorno devo venire in Italia a trovarti e bere un buon bicchiere di vino con te. Proprio oggi ho parlato con un altro tuo fratello David Sesa, poi gli dico che ci siamo parlati.
Conticchio:
Ci tenevo a fare una sorpresa a Ju Ju, abbiamo avuto un rapporto bellissimo, è stato un grande compagno di calcio e di vita.
Inter-Lecce
Si è poi parlato del momento Lecce e del penultimo 6-0 subito dal Lecce. Il 21 novembre 1999 erano in campo in Inter-Lecce 6-0. Ecco il consiglio di Juarez e Conticchio agli eredi in maglia giallorossa.
Juarez:
Nel calcio vale quello che disse Boskov sul 6-0. Per noi quella sconfitta servì. A nessun giocatore del mondo piace perdere così, ma ci servì per crescere.
Al ritorno all’Inter in casa facemmo un c… così. Vincemmo 1-0. Quel 6-0 a San Siro ci rimase per tutto il tempo. Dopo quella batosta vincemmo in casa col Venezia.
Conticchio:
Quell’Inter aveva in campo giocatori straordinari, Ronaldo tra tutti. Noi non giocammo una brutta partita, sembrerà strano, attaccammo tanto, ma abbiamo preso tanti in gol in contropiede. Una cosa assurda, però siamo andati a giocarcela.
Certo, la partita da vincere era quella dopo col Venezia. Noi siamo tornati incazzati, abbiamo vinto la partita che dovevamo vincere, abbiamo aspettato il ritorno e li abbiamo massacrati.
Juarez:
Ce la siamo giocata, non ci siamo fermati dietro. Il bello di quella sconfitta fu che quando guardavo Conticchio, Lucarelli, Chimenti, Sesa, Lima in faccia, vedevo subito la voglia di andare a giocare la prossima partita. Sapevamo che dovevamo stare uniti e andare a mille per fare il meglio.
Conticchio:
Juarez è stato veramente un ragazzo straordinario, corretto e buono. Dava tutto per gli altri, aiutava sempre.
Mai una parola contro un suo compagno, anzi chiedeva scusa anche quando sbagliava un altro compagno. Un giocatore di quelli che servono nel gruppo.
Finale sui baffi di Juarez
Juarez:
Non ce li ho più da dieci anni, me li sono tolti e sono diventato più giovane… Dopo la prima volta che li ho tolti, non li ho fatti crescere più.