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Francesco Moriero, allenatore ed ex calciatore di Roma, Inter e della Nazionale, ha letto con stupore l’articolo del Fatto Quotidiano di qualche giorno fa, nel quale si dava conto dell’interessamento di Antonio Nicoletti – erede di Enrico, ritenuto cassiere della Banda della Magliana – per farlo arrivare ad allenare il Trapani Calcio. 

La vicenda 

Si tratta di un incarico per il quale il boss romano avrebbe cercato anche di scomodare nientemeno che Matteo Messina Denaro, il latitante numero uno in Italia che lo stesso Nicoletti (secondo la Dia) aveva incontrato a Roma presso l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena. 

Moriero è del tutto estraneo all’inchiesta, ma la vicenda occupa un paragrafo dell’informativa della Dia. 

Checco Moriero

Le parole di Moriero

Non ricordo che mi fu fatto il nome di Messina Denaro. Altrimenti sarei scappato. Non scherziamo, io sono una persona onesta, che si fa il culo. Se fossi amici dei mafiosi chissà, magari allenerei in Serie A.

Promessa per allenare il Trapani?

Forse, ma questo è un ambiente dove si fanno tante promesse. E comunque io al Trapani poi non ci sono andato.Io con quella gente non c’entro niente. Guardi, io sapevo chi era Messina Denaro, se avessi sentito quel nome, sarei scappato di corsa.

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