La deposizione di Inzaghi mette l’Inter nei guai: "Dissi alla società di dare più biglietti"
Il tecnico nerazzurro sentito dagli inquirenti nell’inchiesta ultras
La giustizia sportiva
Mentre sul piano della giustizia ordinaria, la deposizione di Inzaghi è servita semplicemente a chiarire l’atteggiamento dell’allenatore nei dialoghi con i responsabili della Curva Nord, il peso delle sue parole è ben diverso per quanto riguarda la giustizia sportiva. L’allenatore ha ammesso come i capi della curva parlassero con tutti - dirigenti compresi - e ciò rientrasse nel rapporto tra la parte più calda della tifoseria e la squadra.
Il che però è espressamente vietato nell’articolo 25 comma 10 del Codice di Giustizia Sportiva che recita così:
Ai tesserati è fatto divieto di avere rapporti con esponenti di gruppi o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società. In ogni caso tali rapporti devono essere autorizzati dal delegato della società ai rapporti con la tifoseria.
Tanto basta per far sì che il procuratore Chiné istruisca il processo sportivo. Il punto interrogativo riguarda la sanzione (a tempo, oppure quantificata in giornate di campionato da saltare) in cui potrebbero incorrere l’allenatore e i giocatori coinvolti: per i dirigenti invece il parametro seguito potrebbe essere quello delle inibizioni date ai tempi ai colleghi della Juventus.