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Com'è arrivato in Serie A

Sì, grazie al direttore Corvino che ringrazio ancora oggi. È stato il sogno di ogni bambino che si è realizzato. Ero andato via di casa appena compiuti 14 anni per andare a Giulianova, ritrovarmi in A a 16 anni con compagni fortissimi e allenato da un maestro come Zeman è stato incredibile… 

A proposito, colgo l’occasione per mandargli un abbraccio fortissimo visto che sta poco bene. Per me è uno dei personaggi più importanti della storia del nostro calcio. 

Zeman

Diciamo che i due gol più belli e importanti li ho segnati proprio con Como e Lecce: parlo del mio primo gol in Serie A contro il Siena, quando presi palla a centrocampo e arrivai fino in porta scartando il portiere, e poi ovviamente del gran gol a Lecco che voi ricordate bene.

Cosa è mancato per rimanere in Serie A

Ma sai, a volte la gente non si rende conto che non è facile stare a certi livelli per anni. I soldi, i complimenti, le pressioni, ma dall’altra parte i problemi personali che un giocatore può avere, la lontananza dalla famiglia, eccetera. 

Pensa solo a quanti soldi costa una retrocessione a una società. Un giocatore giovane lo sa, sente la responsabilità e magari non è neanche ben visto dall’ambiente, coi giornalisti che giustamente valutano solo quello che vedono sul campo. E sei solo a gestire tutto questo.

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