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I giovani italiani trovano fortuna all'estero

Se i giovani italiani non trovano spazio e fiducia nel loro paese, ecco allora che tanti scelgono di questi scelgono consapevolmente l'estero in modo da avere più chance di confrontarsi con gente esperta. 

Oltre al già citato Pafundi che, arrivato a gennaio al Losanna ha messo a referto 17 presenze 1 rete e 2 assist, ci sono anche i vari Cher Ndour, Wilfried Gnonto, Cesare Casadei che quest'anno tra Leicester e Chelsea ha giocato 36 partite, per non parlare del futuro esterno sinistro azzurro Destiny Udogie, protagonista assoluto nel Tottenham di Postecoglou. 

E per finire un talentino giramondo come Luca Koleosho, 19enne con cittadinanza italiana, americana e canadese che ha scelto di difendere i colori azzurri, con 15 presenze nel Burnely, fermato solo da un brutto infortunio.

Chi scrive crede che il grande problema del talento nel Bel Paese sia proprio questo, la tendenza dei club a non rischiare i propri giovani per non bruciarli e per non compromettere gli obiettivi del club.

Lo spazio per sbagliare in Italia è veramente poco e prima di essere notati sembra si debba fare una gavetta enorme. Un enorme giro tra le serie inferiori per poi finalmente avere la propria possibilità tra i club più blasonati

Insomma, serve più coraggio, voglia di rischiare e soprattutto, lasciare che i nostri giovani sbaglino. Solo così il calcio italiano potrà risorgere e tornare a farci sognare veramente. 

Le basi ci sono, ora tocca ai club.

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