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L'ex centrocampista giallorosso Andrea Arrigoni, tra i protagonisti della doppia promozione dalla Serie C alla Serie A con il Lecce di Liverani, è stato ospite dell'odierna puntata di PL Night Show, in diretta su Twitch.

Sul primo gol con la maglia del Lecce contro il Livorno

Emozione grande perché era il mio primo gol con il Lecce ed è rimasto un ricordo bellissimo. E' stata una partita che poi si è rivelata fondamentale per poter vincere quel campionato, perché probabilmente è stato uno spartiacque abbastanza importante. 

Perché non vincere quella partita ci faceva perdere un po' il terreno e quindi, il mio è stato il gol del 2 a 2, un gol importantissimo, un'emozione grande. Assist? Avevo fatto il cross dell'1 a 2 per La Mantia ed il lancio finale per Haye che aveva crossato ancora per La Mantia.

Su Lecce-Reggina del 2018 in Serie C

Quella è stata una partita dopo un periodo in cui avevamo fatto un po' accorciare Trapani e Catania, ed era la partita che dovevamo per forza vincere.

Una partita in cui noi abbiamo vinto e le altre hanno rallentato, dandoci lo slancio finale per portare a casa quel campionato che avevamo dominato per quasi tutto l'anno, ed alla fine stavamo quasi per sbagliare il rush finale e compromettere un po' tutto. 

I rapporti con il vecchio gruppo

Capita di sentirci ogni tanto con Checco Lepore, con Ciccio (Cosenza, ndr), con tanti altri. Anche l'anno della B, con La Mantia con cui avevo giocato insieme a Cosenza. Ogni tanto con qualche messaggio sul vecchio gruppo ci si sente.

Lecce esultanza

La formazione ideale, quella della C o della B?

Mi vengono in mente più nomi di quell'anno lì (della Serie C, ndr), però forse più per una questione affettiva, perché anche l'anno dopo era una squadra che magari non era partita per far quel tipo di campionato, ma che man mano si è resa conto che era fattibile la cosa ed è cresciuta sempre di più.

Cosa ricordi di Liverani di quegli anni?

Le urla (ride, ndr). Il mister aveva il suo carattere però noi avevamo imparato a gestirlo, nel senso che era un carattere molto forte che tante volte magari dentro al campo ti può mettere in difficoltà.

Però invece noi avendolo avuto tutto l'anno prima, tutto l'anno della C e poi in B, avevamo un bel rapporto tutti e quindi lo conoscevamo e sapevamo prendere il meglio da lui.

Su Tabanelli

Lui sin dal primo giorno sembrava ci conoscesse da una vita. Era un ragazzo che sorrideva sempre, era un ragazzo positivo, che aveva sempre entusiasmo. 

Quello in un gruppo serve sempre. Anche l'anno della C, in cui non è stato tra i primi protagonisti, era sempre quello più contento dopo le vittorie o quello con più entusiasmo nello spogliatoio. 

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