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Dalla piccola Imotski all'Italia

Ante Rebić nasce a Spalato il 21 settembre 1993, città che ha dato i natali a tantissimi sportivi croati. Una città di sport, in generale, e non solo di calcio in cui però il giocatore tornerà da “grande”. 

Si, perché a Spalato, Rebić ci nasce soltanto. La sua vita si concentra a Imotski, paesino dei suoi genitori di diecimila abitanti circa e ad un'ora di macchina dalla città capoluogo. A Imotski però, ci è nato un altro grande del calcio croato e mondiale, Boban, altro ex Milan. 

Rebić ha due sorelle, una mamma segretaria ed il padre Bosko che si occupa di una compagnia di pullman turistici. E' a Imotski che muove i suoi primi passi nel mondo del calcio, venendo poi preso, all'età di 9 anni, nella squadra del paese vicino, Vinjani.

Qui ci resta per i sei anni successivi, per poi passare proprio all'Imotski una volta diventato abbastanza forte. Così forte che a notarlo sono gli osservatori dell'Hajduk Spalato. Con i Bianchi, nel 2010, gioca un torneo in Italia da centrocampista dove però non viene reputato all'altezza. Dirà al padre Bosko di non voler più giocare, deluso da quell'esperienza.

"Il padre però lo convinse a provare per l'RNK Spalato del presidente Žužul, una squadra "rossa", una squadra di lavoratori. Anche Žužul è di Imotski", queste le parole del giornalista croato Zdravko Reić. 

Viene dunque segnalato alla seconda squadra di Spalato, lo Radnički nogometni klub Split (o RNK), dove ad allenare c'è Ivan Matic.

Prendiamolo! Questo ragazzo è un miracolo per la Croazia…

E' in questo momento che Rebić cambia il suo futuro. Matic aveva capito le potenzialità del ragazzo e soprattutto lo aveva inquadrato bene. Non più un centrocampista, ma un  giocatore offensivo. “Io gli cambiai di posizione, trovandogli un ruolo che si adattasse meglio alle sue caratteristiche fisiche, e in breve tempo è molto migliorato”, disse Matic. Rebić cominciò a giocare ala sinistra e fu così che esplose il suo talento, tanto da essere rinominato come il “nuovo Boksic”.

Con l'RNK esordisce in prima squadra nel 2011, a soli 17 anni, quando da subentrato sigla la rete del pareggio della sua squadra a pochi minuti dal termine della partita. 

Dopo il gol, la titolarità

La rete lo lancia definitivamente. Nell'RNK gioca 57 partite in quattro stagioni siglando 16 reti e mettendo a referto 6 assist. 10 reti le sigla nella sola stagione 12/13. Lo nota la Fiorentina che decide di portarlo in Serie A per circa 4,5 milioni di euro.

Qui non riesce a trovare continuità nonostante le cinque partite ed i due gol siglati nella prima stagione. Poi i prestiti al Lipsia ed al Verona, squadra con cui retrocede in cadetteria nel 2016.

La girandola di prestiti non termina. Va al Francoforte dove riesce a ritrovarsi giocando con continuità. L'anno successivo, torna in Germania ancora una volta in prestito, questa volta con obbligo di riscatto. Lo stesso calciatore ha dichiarato che l'esperienza all'Eintracht gli ha svoltato la carriera:

Sono cambiato molto all’Eintracht grazie a una delle persone più importanti della mia vita calcistica, Niko Kovac, il mio ex allenatore. Io e lui abbiamo sempre parlato molto, mi è stato d’aiuto anche nella mia vita privata, sul campo, per la mia carriera…

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