Moriero: "Inter? Il Lecce dovrà provare a esaltarsi. Ecco in cosa…"
Le parole dell'ex a La Gazzetta del Mezzogiono
Il doppio ex della gara tra Lecce ed Inter e salentino doc Francesco Moriero ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno. Cresciuto nelle giovanili giallorosse, Moriero dal 1997 al 2000 è stato anche un giocatore nerazzurro. Ecco cos'ha detto sulla partita di domenica.
Sulla difficoltà della partita
L'Inter è la formazione più forte del campionato italiano, la favorita per la vittoria dello scudetto anche nella stagione in corso. Sulla carta, quindi, la partita tra il Lecce ed i nerazzurri, è proibitiva per la squadra salentina.
Ma le gare vanno giocate e nella storia della società giallorossa ci sono salvezze che sono passate proprio da grandi imprese compiute contro una o più big. Pertanto, Baschirotto e compagni dovranno provare ad esaltarsi contro l'undici diretto da Inzaghi, sfoderando una prestazione fatta di tanto cuore, attenzione, intensità ed applicazione.
Se, dinanzi alla qualità dei rivali, non sarà sufficiente per meritare un risultato utile, allora giù il cappello e si inizierà a pensare alla sfida seguente
Per chi farà il tifo?
Le radici sono le radici. A Lecce sono nato e cresciuto. È la mia città. È casa mia. Nel Lecce ho mosso i primi passi nel mondo del calcio sino ad arrivare alla formazione maggiore, con la quale sono stato protagonista per sette annate, quattro in A e tre in B. In giallorosso mi sono regalato belle soddisfazioni.
Sono molto legato anche all'Inter, ma è un rapporto differente. In nerazzurro ho fatto parte di un team composto da grandissimi campioni. Ho giostrato accanto a Ronaldo, il «Fenomeno», il numero uno al mondo di quei tempi, ma anche ad altri top player quali Baggio e Paulo Sosa, per citarne solo due. Quando militavo con il complesso meneghino ho meritato la Nazionale. Ho vinto la Coppa Uefa.
Il cammino dei giallorossi
Il cammino di una squadra che battaglia per la permanenza è fatto di fasi alterne, nel cui ambito vanno messe in preventivo certe cadute. I salentini hanno vinto in maniera convincente ad Empoli ed hanno disputato un buon primo tempo contro i sardi.
Purtroppo, nella ripresa, dopo il pareggio avversario, si sono fatti prendere dall'ansia e sono crollati. È un peccato perché i primi 45' hanno dimostrato che avrebbero potuto ottenere un risultato utile. Ma non è accaduto e non è il caso di drammatizzare.
Serve equilibrio. Non ci si deve esaltare dopo un successo. Ma nemmeno deprimere dopo una sconfitta. Tutti i supporter sono consapevoli che tifare per il Lecce, in A, significa soffrire.