Antonino Asta: "Il Lecce gioca sempre in dodici. Ecco come sarà il match"
Intervistato da La Gazzetta del Mezzogiorno, il tecnico ha detto la sua sulla sfida salvezza
Giocatori chiave
Nella rosa a disposizione di Giampaolo è facile individuarlo in Dorgu. Il danese è forte, sta emergendo prepotentemente ed è sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori. Ha fisicità e tecnica.
Sulla fascia, con la sua velocità in progressione, è in grado di fare la differenza, sia che venga schierato da esterno basso che da ala. Insomma, ha i numeri per sparigliare le carte.
Nell’organico di Nesta punterei su Djuric. Il gigante bosniaco è abile a fare salire la squadra ed è una minaccia costante nell’area avversaria, soprattutto di testa, “spizzando” la palla per i compagni o indirizzandola verso la porta. Resta inteso che il calcio è un gioco d’assieme e pertanto senza una buona prova di tutto il collettivo non si va da nessuna parte.
Il fattore campo
Parecchio, il Lecce gioca sempre in dodici perché il pubblico, con la sua passione e la sua spinta, può fare la differenza. Chi ha giocato a calcio sa bene quale carica arrivi ad un giocatore quando lo stadio è stracolmo e ribollente di tifo. Ebbene, nel Salento oramai è stabilmente così, anche grazie ai circa 22.000 abbonati sui quali può contare la società presieduta da Sticchi Damiani.