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Il pm di Milano Paolo Storari è stato messo oggi sotto scorta su disposizione della Prefettura di Milano. Il sostituto della Direzione distrettuale antimafia è titolare con la collega Sara Ombra e l'aggiunto Alessandra Dolci del fascicolo sulle curve di Milan e Inter che ha svelato gli intrecci fra tifo organizzato e ndrangheta nella gestione dei traffici illeciti dentro e fuori lo stadio di San Siro, portando lunedì scorso all'esecuzione di 19 misure cautelari in carcere e ai domiciliari.

Per almeno sei mesi Storari sarà accompagnato da una scorta di quarto livello che prevede un'auto con uno o due agenti armati. 

La disposizione per almeno sei mesi

La decisione è stata presa su proposta del Procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola, che ha ritenuto necessario che Storari, vista la delicatezza dell'indagine che sta coordinando sulle curve Nord e Sud di San Siro che coinvolge anche la criminalità organizzata, sia protetto. La collega Sara Ombra è già sotto scorta da tempo per altre indagini sulla criminalità organizzata.

Le intercettazioni degli ultras

Biglietti, gadget, trasferte, merchandising e persino birre. È così che facevano affari i capi della Curva Nord, arrestati la scorsa settimana nell’ambito della maxi-inchiesta della procura di Milano sulle tifoserie organizzate di Inter e Milan. 

A rivelarlo sono alcune intercettazioni riportate oggi da Pierpaolo Lio sul Corriere della Sera, da cui sembra emergere un sistema ben consolidato di attività criminali. I giri d’affari degli ultras di Inter e Milano hanno cifre «da bilancio aziendale». E alcuni dei guadagni, a partire dalla vendita di droga, non sono nemmeno conteggiati. «Sugli spalti vendono fumo, vendono tutto, lì c’è un business da far paura», si sente in un’intercettazione citata dal Corriere.

 

 

 

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