header logo

L'importanza dell'aspetto mentale

E' determinante. Credo che i giocatori che abbiamo adesso sono molto più preparati da questo punto di vista, e devono anche avere il privilegio di chiedersi il perchè di determinati metodi di allenamento. 

Non so dire, però, se questo essere immersi nel mondo digitale può condizionare la loro performance nel lavoro che fanno, ma sono persone che hanno un bagaglio di conoscenze molto superiore rispetto a prima. 

Ci sono tanti giocatori che hanno bisogno del mental coach, ma giustamente questo il calciatore non è tenuto a dirlo, perchè è una cosa personale. Chi fa questo lavoro con criterio è attento anche a questi fattori, soprattutto nell'era dei social.

 

Su Maradona

Non è una questione di gol, assist ecc. Maradona appartiene a quella cerchia di sportivi in cui metto solo Muhammad Alì. L'altro argentino (Messi, ndr), come dice Valdano, non ha niente a che vedere con Maradona. Quando muore Maradona l'Eliseo (la presidenza della Repubblica Francese) ha omaggiato il calciatore con un documento ufficiale. 

La camera ardente di Maradona era quella che si riservava ai presidenti in Argentina: ha rappresentato una cosa troppo più grande, ed era un giocatore spaziale. Si sono scritti libri, prodotti film e Serie TV, ma Maradona aveva un qualcosa che non ho mai visto a nessuno. 

Chi lo ha avuto come compagno di squadra dice solo cose positive non solo sul calciatore, ma anche a livello umano. E tutto questo in una persona che ha avuto delle cadute incredibili: ha sbagliato, ha pagato ma, aldilà di tutto, forse ha rappresentato quella lotta al sistema che tutti un po' sognano.

 

La partita più emozionante, più amara e quale vorresti vivere in futuro

Nel primo gruppo metto Montecchio-Civitanovese, che ci apre la strada per la vittoria del campionato. Quella è stata una partita che ho sofferto come non mi è mai capitato finora. Un'altra partita è sicuramente il derby tra Sampdoria e Genoa, dove vinciamo grazie ad un rigore parato da Audero su Criscito nei minuti di recupero finali, dando a noi grandi chance di salvezza e mettiamo il Genoa in profonda crisi (a fine stagione retrocederà). 

Nel secondo gruppo metto è un Torino-Lazio nel 2021. Perdemmo 4-3 dopo essere stati in vantaggio per 3-2: quella partita la accusai molto. Nel terzo gruppo metto proprio il derby di Genova. Quel match non vorrei mai allenarlo (anche perchè adesso non avrei tante possibilità), ma vorrei essere in mezzo al campo, perchè è una partita con un grado di civiltà altissimo, ma in campo ha un fascino non banale.

La squadra più forte quest'anno e il calciatore più rappresentativo adesso

In Serie A la squadra che mi convince maggiormente è l'Inter, per tutti i motivi che sappiamo. In questo momento ci sono dei giocatori che secondo me sono lo specchio di questo calcio: penso ad esempio a Bellingham, giocatore totale; Cubarsì del Barcellona, che è un classe 2007; Yamal, Musiala. Adesso i giocatori di calcio sono anzitutto sono molto dotati fisicamente: sotto questo punto di vista il livello del calcio si è alzato notevolmente. Non so se è solo per l'interpretazione del contatto. 

Un grande coach di football americano, Vincent Lombardi, disse che il football non è uno sport di contatto, ma di collisione. Penso che il calcio si stia avvicinando al football, con tutti i problemi che ne riguardano, soprattutto a livello di gestione dei contatti. Secondo me inizieremo a vedere sempre più giocatori alti più di due metri, ma con la stessa agilità di uno più basso. Il calcio è l'unico sport dove il mezzo con il quale ci muoviamo è lo stesso con il quale facciamo il gesto tecnico, e questo aumenta notevolmente la difficoltà. 

L'evoluzione fisica del gioco, però, non andrà a inficiare su quella tecnica,perchè l'evoluzione fisica del gioco porta a cambiarne anche i canoni tecnici. Ad esempio, negli anni ‘80 si insegnava il passaggio di interno piede facendo oscillare la gamba, adesso non si può più fare, perchè si gioca in spazi strettissimi e sei costretto a toccare molte volte la palla. Adesso la trivela è diventato un gesto tecnico che per me è da insegnare ai ragazzini, perchè anticipi un tempo di gioco.

La tecnica va dietro la fisicità e le evoluzioni tattiche della squadra. A inizio 2000 c’è una grande accellerazione sia a livello fisico che a quello tattico, ma per assistere ad un'evoluzione tecnica abbiamo dovuto aspettare un paio di anni. In quegli anni secondo me il giocatore più rappresentativo era Zidane, perchè coniugava l'aspetto tecnico con quello fisico.

 

I motti di mister Giampaolo

“Testa alta e giocare a calcio”. Per me è un bel motto, così come è molto bello un altro motto che il mister usa spesso: “perchè il pallone non è un peso, ma un privilegio”. Massimo rispetto anche per chi la vede diversamente, perchè un aspetto bellissimo di questo sport è vedere in un campo di calcio due modi completamente diverse di vedere questo mondo, ma che magari sono ugualmente efficaci.

Il video completo

Brio: "Arrivai al Lecce grazie al mio vicino di casa. E a 17 anni cambiò tutto in poco tempo"
Verso Lecce-Roma: ecco il report dell'ultimo allenamento della settimana

💬 Commenti