Chi è Kevin Bonifazi: il difensore paragonato a Maksimovic che ha fatto innamorare Amauri
Un giocatore dalle spiccate abilità difensive che ha sfiorato anche la Nazionale maggiore di Ventura
La gavetta e l'esplosione alla SPAL
credo sia il percorso formativo che si deve fare. Sono felice di aver fatto serie C, B e A.
Kevin Bonifazi nasce il 19 maggio 1996, originario di Toffia, piccolissimo comune in provincia di Rieti, nel Lazio, di circa mille abitanti. Cresce nella Tor Tre Teste per poi passare dalle giovanili del Siena. Nell'estate del 2014, a causa del fallimento della società bianconera, passa al Torino, con cui firma un contratto professionistico fino al 2018.
Aggregatosi alla Primavera dei granata, in quel periodo allenata da Moreno Longo, si guadagna anche la convocazione in Nazionale Under 19. A causa dell'esplosione dell'altro difensore centrale, Mantovani, il classe 1996 perde minutaggio, ma contribuisce comunque alla vittoria dei granata dello scudetto Primavera.
Dopo alcuni prestiti in Lega Pro prima al Benevento e poi alla Casertana, ha la sua grande occasione alla SPAL, società in quel periodo militante in Serie B. Durante la stagione 16/17, con gli Estensi gioca 20 partite segnando addirittura 3 reti, riuscendo a raggiungere la promozione in massima serie da prima della classe dopo 50 anni dall'ultima volta.
Nonostante il giocatore giochi in cadetteria, viene notato da Ventura, allora Ct della Nazionale italiana, che lo convoca in uno stage dedicato a giocatori emergenti.
Il debutto in Serie A e l'arrivo nell'Udinese di Gotti
Tornato al Torino, esordisce in Serie A nella vittoria per 4 a 0 contro il Cagliari il 31 marzo 2018. Il suo progresso viene rallentato da alcuni infortuni, ed infatti ritorna alla SPAL nuovamente in prestito. La sua seconda stagione in massima serie è prolifica. 27 partite e 2 gol in 2.303 minuti giocati e salvezza per i biancoazzurri.
Il ping pong tra Torino e SPAL continua finché non viene acquistato definitivamente da questi ultimi per 11 milioni. Qui però non riuscirà a ripetere le stagioni passate e gli Estensi retrocederanno in cadetteria. In seguito passa all'Udinese, dove incontrerà anche l'attuale mister giallorosso Luca Gotti.
In un'intervista a La Gazzetta dello Sport, il difensore dirà di lui di vederlo come la prosecuzione di Semplici, un secondo padre. E poi:
Gotti trasmette concetti calcistici e morali, non è logorroico, tatticamente lavora bene. Si vede la sua mano.
Con i friulani gioca con continuità circa 30 partite. Poi passerà al Bologna a titolo definitivo per circa 6 milioni di euro giocando tre stagioni in cui gradualmente perde minutaggio. 22 partite al primo anno, 13 durante il secondo e solo una nella metà stagione 23/24 giocata tra i Falsinei a causa di una serie di infortuni che non lo lasciano tranquillo.
Prima una brutta lombalgia acuta e nuovamente il ginocchio gli impediscono di esprimersi al meglio. La seconda metà della stagione 23/24 viene mandato in prestito secco al Frosinone, ma la stagione termina nel peggiore dei modi:
A causa di un infortunio al ginocchio si è ritrovato costretto ad un lungo stop, da quel momento ha giocato molto poco. Per lui appena 7 presenze e appena 318 minuti totali, numeri piuttosto bassi.