Righetti racconta il Lecce di Mazzone: "Giocavamo per lui. Conte me lo ricorda perché.."
![Ubaldo Righetti](https://slyvi-tstorage.fra1.cdn.digitaloceanspaces.com/l84912521416_tml896224179969_86403994837_1620110551534087.png)
Intervistato da Tuttosport, l'ex calciatore del Lecce, oggi opinionista sportivo, ha parlato dei giallorossi di Mazzone
L'ex calciatore ed oggi opinionista Ubaldo Righetti, con un passato nel Lecce dal 1988 al 1990, ha rilasciato un'intervista a Tuttosport dove ha parlato di due ex compagni di squadra: Marco Baroni, oggi allenatore della Lazio, e Antonio Conte, allenatore del Napoli, conosciuti proprio durante gli anni in giallorosso.
Su Baroni
Straordinario. Uno che aveva, come adesso, sempre il pieno controllo della situazione. In campo e soprattutto fuori.
Perché i risultati li costruisci soprattutto fuori: guardate quello che ha fatto l’anno scorso a Verona. È riuscito a trasmettere tutti i propri pensieri a un gruppo quasi completamente cambiato a gennaio. È sempre stato così, sempre in pieno controllo.
![baroni](https://slyvi-tstorage.fra1.digitaloceanspaces.com/l84912521416_tml896224179969_331519120597_1734815685945544.jpg)
Su Conte
Era giovane, ma era già Conte. Ricordo che un sabato stavamo facendo un torello di quelli per divertirsi. Scherzavamo e ridevamo e lui a un certo punto fa: “Ma che torello è questo?! Il torello si fa seriamente, è allenante!”. Noi ci siamo guardati... “E la miseria!”.
Nella testa aveva già quell’idea che ogni cosa deve essere fatta al 100 per 100. Anche se era un allenamento che poteva essere ludico, per lui doveva essere allenante.
E a vent’anni aveva la personalità per dire una cosa del genere a giocatori tutti o quasi più anziani: quella che vediamo oggi non è una personalità costruita, lui è sempre stato così, non inganna.