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Tuo padre ha raccontato che il lavoro che preferivi in azienda era il “carico-scarico dei maiali”. Allora la passione per i pesi da sollevare l’hai sempre avuta... 

Diciamo che l’agricoltura ti rende un po’ più forte fin da piccolo...

Sui social ci sono più foto tue al volante di un trattore che alla guida di un’auto di lusso. Questo tuo modo di essere contribuisce al tuo essere un idolo dei tifosi del Lecce?
 

Non è una questione di guidare un trattore piuttosto che una Ferrari. Il tifoso è una persona normale, con un lavoro normale: per forza si sente più vicino a uno che ha fatto la gavetta, che quando può dà una mano alla famiglia, che ha dovuto faticare per arrivare in alto. 

Qualcuno può pensare: Baschirotto non è una star, è uno che ha dovuto faticare. Se ce l’ha fatta lui, allora posso farcela anch’io. Magari non giocare in serie A, certo, ma a realizzare i sogni e a raggiungere i traguardi che abbiamo tutti.

Ti senti un modello per gli altri?

Non sta a me dire se lo sono o meno, ma ci sono persone che stanno un po’ nel limbo: non sanno bene cosa vogliono o non sanno se saranno in grado di raggiungere quello che vogliono. 

Se qualcuno può essere stimolato dalla mia storia non posso che esserne orgoglioso.

 

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