L'ultima volta che il Lecce ci ha provato
Correva l'anno 2005-2006. Tre allenatori, Luca Saudati, calciopoli. Successe tutto in quella stagione
L'esonero di Gregucci e l'arrivo di Baldini
L'1-0 contro l'Empoli, la volta dopo, gli fu fatale. La cronaca di quella partita racconta:
Dopo il gol subito, Gregucci tenta la mossa della disperazione, con Pellè al posto di Eremenko. Proprio il giovane attaccante, al 69', colpisce di testa una punizione di Ledesma senza trovare la porta. All'86' Berti sbaglia l'uscita su Pellè, arriva Giorgino, ma l'azione sfuma. Finale con il Lecce all'assalto. All'89' cross dalla destra di Valdes, testa di Pellè con pallone di nuovo fuori. E' l'ultima occasione di un match bruttissimo, brutto come le squadre in campo.
Gregucci non arriverà a giocarsi la partita casalinga contro il Cagliari. Ci arriverà Silvio Baldini. Allenatore offensivo, fuori dagli schemi, capace di far giocare bene le sue squadre. Una sorta di porta temporale che avrebbe unito la squadra di Zeman a quella sua. Le premesse c'erano tutte perché si presentò con un 4-2-3-1 che schiantò il Cagliari vincendo per 3-0: Konan, l'immancabile Pinardi su rigore e Ledesma. Il destino sembra aver voltato le spalle alla sfortuna, alla fine persino Sicignano parò un rigore a Esposito.
Ricordo che Baldini trovò una squadra sfiancata, stanca fisicamente. Insomma ritenne che il ritiro non fu fatto bene a livello atletico e per questo impose doppio turno di allenamento, tutti i giorni. La mattina sul campo, il pomeriggio tra palestra e piscina. Bisognava mettere benzina nelle gambe, bisognava correre.
Ci siamo, che la cavalcata abbia inizio!
Ed ebbe inizio con altre 5 sconfitte consecutive contro Reggina, Juventus, Palermo, Messina, Parma. Tutte queste partite avevano una cosa in comune: lo zero nella casella dei gol fatti.
Cioè, questa squadra, nonostante le geometrie di Ledesma, la pericolosità sotto porta di Delvecchio, un attacco formato da Konan, Vucinic, Pinardi e Valdes, faceva una fatica tremenda a far gol.
Baldini le provò tutte e poi riuscì ad individuare una formazione tipo che poteva dire la sua, una con Konan, Vucinic e Valdes insieme. E fu 3-0 al Siena. Poi perse a San Siro col Milan 2-1, e ci stava. Ma pareggiò in casa 2-2 contro la Roma. In attacco? sempre quei 3. Andò a vincere persino a Udine per 1-2.
Sembrava aver davvero trovato la quadratura del cerchio, salvo poi ripiombare nella depressione: sconfitta col Treviso e pareggio contro la Lazio. Booom!