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Calciatori ceduti, diversi giovani acquistati, profili che hanno alzato la famosa “asticella”, monte ingaggi ampiamente in equilibrio e una notevole boccata d'aria data al bilancio, nonostante la conferma di tutti i big titolare in rosa eccetto uno (Marin Pongracic), ma venduto a prezzo carissimo

Per descrivere il lavoro portato avanti quest'estate da Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera, su richiesta del club che doveva risistemarsi mantenendo la propria competitività, si potrebbe utilizzare uno dei più famosi aforismi anonimi: 

Il possibile lo stiamo facendo, l'impossibile cercheremo di farlo, per i miracoli ci stiamo attrezzando. 

E piano piano, i due direttori giallorossi i miracoli di mercato li hanno praticamente fatti. Se Beppe Marotta è stato il re del mercato "grandi firme", il duo Corvino-Trinchera è stato quello della "spesa intelligente".

Raggiunti tutti gli obiettivi prefissati ai due dirigente del Lecce restano tre ultimi compiti: trovare un sostituto di Piccoli che possa alternarsi con Krstovic, un difensore centrale che si alterni con Gaspar e Baschirotto e chiudere per un esterno offensivo (destro) per completare la batteria esterni offensivi. 

Se riusciranno anche in questo, il Lecce, che nel frattempo ha accresciuto la sua struttura societaria, avrà mantenuto la sua competitività, i rami secchi saranno stati potati, e il "mandato" sarà davvero compiuto. 

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