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Il portiere del Lecce Marco Bleve, oggi in prestito alla Carrarese, è stato ospite dell'odierna puntata di PL Night Show, in diretta su Twitch, dove si è parlato del momento dei giallorossi, della corsa salvezza e non solo.

Sul momento del Lecce

Lo sto seguendo e sono il primo tifoso. Capisco bene che il momento è complicato, capisco il pubblico, però Lecce come sappiamo è una piazza difficile. Tutti insieme, come abbiamo sempre fatto, ce la faremo. Non ricordo una salvezza tranquilla gli anni passati, ci sarà da soffrire, ma sono convinto che andrà tutto bene.

Le similitudini con la stagione di Baroni e Lecce-Udinese del 2023

Anche quell'anno lì venivamo da tante sconfitte consecutive. Si parlava anche di esonero dell'allenatore, però poi alla fine è arrivata una salvezza che nessuno si aspettava, perché si parlava delle 6-7 sconfitte. 

Tutti dicevano che saremmo retrocessi. E' come quest'anno alla fine, però la matematica oggi ci dice che il Lecce sta lì e ce la può fare. E' vero, sta stentando, però è il percorso di una squadra che si deve salvare. E' nel percorso. 

Naturalmente oggi vai a giocare contro una squadra (il Como, ndr) che economicamente non ha rivali ma è lì a pochi punti dal Lecce. Oggi di che paura deve avere il Lecce? Giocare in un Via del Mare come lo conosciamo noi è dura per chiunque. Io sono fiducioso.

Esultanza salvezza Monza-Lecce

A questo Lecce manca leadership? 

Ci sono stati tanti cambi e giocatori che sono andati via. Però alla fine vedendo Baschirotto come capitano, Falcone che è lì da tre anni…Non è facile arrivare, giocare e ambientarsi. Qualcuno la vede da tifoso e da esterno, però giocare a Lecce non è facile. 

Giocare davanti a 25mila spettatori non è la stessa cosa che andare a giocare in campi piccoli o stranieri. Non è una scusante ma alle volte capisco che c'è gente che non si riesce ad ambientare o ad esprimere le proprie potenzialità. Quindi bisogna far conto di queste cose.

I nuovi fanno fatica a capire la contestazione di una squadra fuori dalla zona rossa

Certo, ci sono stati momenti difficili anche l'ultimo anno in cui ci sono stato io. Ci siamo messi lì, anche con Morten Hjulmand che aveva iniziato a capire com'era la mentalità del leccese e del tifoso. Non era facile farglielo capire. 

Io dicevo “Se diamo tutto quello che dobbiamo dare, questi fischi diventeranno applausi”, ed alla fine è andata così. Io capisco anche loro (i tifosi, ndr), perché il momento è delicato e non si vince, però quando c'è da darti una mano, lo stadio la dà volentieri e ti spinge verso la vittoria.

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