"Sono cresciuto con l'adolescente Antonio Conte". Il racconto di un lettore di PL
Un nostro lettore ci ha raccontato nella nostra pagina Facebook qualche aneddoto sul giovane Antonio Conte nei suoi anni dell'adolescenza
No! Mi devo allenare 😃🤣
Che il calcio fosse la vita di Antonio Conte, lo si era capito dall'atteggiamento in campo da calciatore e da allenatore. “Amma fatica”. Così si è presentato il tecnico leccese ai tifosi del Napoli.
Ma questo è un qualcosa che si poteva percepire fin dall'inizio della sua vita calcistica. Un qualcosa che Antonio ha dentro da quando è un adolescente.
Il racconto del lettore di PL
Uno scorcio della vita dell'allenatore ce lo fa assaporare un utente, Massimo Liccardi, che sotto l'articolo dedicato a Conte ci racconta un po' di lui e della sua esperienza di quando erano piccoli.
Si tratta di un altra epoca. Di un altra città. Di un'altra Lecce. Vedere i ragazzini giocare a calcio per strada era la normalità, dove oggi è diventato qualcosa di presente, ma più raro da vedere. “Età 13/14 anni Abitavo a 25 metri da casa sua e nei pomeriggi estivi spesso intorno alle ore 18,00 gli passavamo davanti insieme a Maurizio F”
Da lì, si andava a raccogliere gente porta a porta. Come direttori sportivi improvvisati. Si doveva far numero. Piazza Mazzini si trasformava nel Via del Mare e si giocava spensierati. “Andavamo verso Piazza Mazzini a cercare altri coetanei da reclutare per fare le classiche partitelle estive”. Spensierati, ma non tutti.
lui odiava perdere
L'ossessione per la vittoria arriva da lontano. Già nei suoi anni dell'adolescenza, al piccolo Conte importava solo vincere. In effetti qualche anno dopo andò nel club in cui “vincere non è importante, è l'unica cosa che conta”.
E' in quel periodo che inizia a formarsi il Conte che conosciamo oggi. Dedizione e allenamento. Prima di impartire massacranti allenamenti ai suoi ragazzi, ha sperimentato sulla sua pelle il lavoro e l'abnegazione.
Quando passavamo sotto casa di Antonio lui era lì, con quel cerchio fatto accanto al portone di casa dove imperterrito stava lì a fare muro in quel cerchio.