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Quella di ieri è stata una partita ha portato in dote un punto ma anche tanta rabbia e frustrazione venute fuori al momento del fischio finale. La contestazione della nord ed i fischi dell'intero stadio rivolti ai giallorossi non sono di certo passati inosservati, come non lo è stato nemmeno il battibecco tra il presidente giallorosso Saverio Sticchi Damiani ed un tifoso presente in tribuna ovest. 

Qui a Lecce, come ad Empoli, si contestano società che con le poche risorse a disposizione riescono comunque a confrontarsi con compagini di livello mondiale, stra-indebitate o con veri e propri miliardari alle spalle.

lecce-venezia danilo veiga

Una tifoseria spaccata

Una situazione, quella in casa Lecce, che è ben presto degenerata anche sui social, denotando una spaccatura vera e propria tra chi contesta squadra e società, e chi invece la difende, ricordando i tanti successi della gestione Sticchi Damiani. 

Chi vuole contestare, è libero di farlo. Chi non è contento dei risultati della squadra (chi lo è dopo una serie di risultati negativi?), chi non ha visto impegno, chi ha paura, è giusto che faccia quello che ritiene più opportuno. Ma è anche giusto ricordare, nel momento più duro del nostro campionato, quanto questa società abbia dato a questi colori ed a questa città, quando prima c'erano solo macerie. 

Da quelle macerie si è ricostruito, colorando di nuovo la città di giallorosso, vedendo ancora una volta i bambini emozionarsi per il Lecce e non per le famose “strisciate del nord”, creando un futuro che prima sembrava essere tutt'altro che roseo. E se i tifosi sono la parte più importante del calcio, certamente in questo contesto lo è anche un presidente ed una società lungimiranti.  

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