Il racconto di Chevanton: "Sono stato a un passo dal farla finita. Oggi è diverso"
Intervistato a La Gazzetta dello Sport, l'ex bomber giallorosso ha affrontato un tema delicato
Come mai non lavora nel Lecce?
Non è una domanda per me, ma per altri… Nel mio piccolo ho fatto bene nelle giovanili. Mi dispiace tantissimo non essere dentro, mi piacerebbe tornare, il rapporto con la dirigenza resta ottimo
Inviterebbe Corvino in campagna?
Inviterei lui e anche il presidente Sticchi Damiani. E capisco che, se sei voluto troppo bene, puoi diventare ingombrante. Non voglio paragonarmi a bandiere come Totti e Maldini, ma in piccolo, forse, è successo qualcosa di paragonabile anche qui.
Chi non inviterebbe
Per uno solo la porta è chiusa: nessuno mi ha deluso più di De Canio, con lui neanche un caffè.
A 44 anni è felice?
Non lo so, ma faccio quello che mi fa stare bene, senza obblighi, e non manca mai un piatto caldo a me e alle mie figlie che adoro. In questa quiete mi riprendo il tempo che non avevo per scavare dentro me stesso. E voglio invecchiare qui, con i miei animali, nel mio Salento.