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Il Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani è stato ospite della rubrica Goal Economy, condotta da Marco Bellinazzo, andata in onda questa mattina su Radio RDS Serie A. Tra i tanti temi discussi, quelli relativi agli anni passati da presidente, le difficoltà nella gestione di un club di Serie A, sulle strutture e sul futuro del club.

I ricordi dei dieci anni passati

Se vado indietro in questi dieci anni, vedo sicuramente una storia bella. Ma non solo di calcio, ma anche la storia del territorio, di tutto il Salento che si è stretto dietro ad una proprietà salentina che dieci anni fa decise di intraprendere un percorso che sembrava una follia. 

In quel periodo la squadra era al terzo anno consecutivo di Lega Pro, tra mille difficoltà, uno stadio in condizioni fatiscenti, poca gente allo stadio. Non è stata un’operazione imprenditoriale, ma è stata un'operazione di cuore, perché c'era il rischio che l'Unione Sportiva Lecce, che ha una storia gloriosa e che non è mai fallita nella sua storia ultracentenaria, potesse sparire dal mondo del calcio.

Quindi io con un gruppo di amici e imprenditori, tutti leccesi, abbiamo deciso che toccava a noi. Era una missione che va ben oltre il calcio. Una missione sociale, di sostegno del territorio.

Sticchi Damiani-Trinchera

Il primo ricordo

Non era nei miei progetti di vita, né nelle mie ambizioni sinceramente. Ad un certo punto ho pensato che toccava a me ed ho cercato di chiamare a raccolta 4-5 amici imprenditori che sapevo che avevano uguale passione, che avevano qualche difficoltà a dirmi di no, e da lì è partita questa avventura. 

In prima battuta sono stato in una posizione più defilata. Abbiamo vissuto due anni di C tribolati, poi la fortuna ha voluto che l'anno in cui ho assunto la presidenza, al terzo anno di Lega Pro, è coinciso con la promozione. 

Poi la promozione dalla B alla A. Da quando sono diventato presidente è arrivato tutto veloce, perché in poco tempo dalla mia presidenza siamo arrivati dalla C alla A.

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